copia di e-mail inviata al Corriere della Sera, dopo l'articolo di Danilo Taino sui rapporti fra GB e Turchia:
Gentile signor Taino, ho letto con molta attenzione il suo articolo pubblicato oggi sulla visita del primo ministro inglese Cameron in Turchia. Le opinioni sono opinabili e quindi non mi permetterei mai di discutere la sua, evidentemente favorevole all'ingresso di Ankara in Europa. Ma nelle parole del suo articolo non vi è traccia della questione economica che ha fatto da sottofondo a tutta la visita di Cameron. Gli interessi della BP erano tra le questioni da sistemare assolutamente (tra l'altro pochi giorni prima della visita la Turchia ha cancellato una multa di 313 milioni di dollari comminata in passato alla BP), e, nello stesso modo, anche quelli delle industrie britanniche hanno fatto da sfondo a tutti gli incontri. Non è casuale se gli attacchi ad Israele sono stati fatti proprio negli incontri pubblici con gli industriali turchi. Senza mettere in evidenza queste realtà credo che lei non possa far comprendere le ragioni del comportamento, per lei corretto e per me viziato da troppi "inconfessabili e confessati" interessi, della politica inglese nei confronti della Turchia. Mi permetto infine di dirle che ho molto apprezzato l'uso appropriato delle virgolette a proposito della definizione umanitaria della flotilla. Distinti saluti