domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
27.07.2010 Nuove sanzioni all'Iran
Finora sono servite a ben poco

Testata: La Repubblica
Data: 27 luglio 2010
Pagina: 12
Autore: Andrea Bonanni
Titolo: «L'Europa vara sanzioni più dure contro l'Iran»

Su REPUBBLICA di oggi, 27/07/2010, a pag.12, con il titolo " L'Europa vara sanzioni più dure contro l'Iran ", l'articolo di Andrea Bonanni. Colpito il settore petrolifero, le banche, il commercio e i trasporti, recita l'occhiello.
Vedremo le reazioni dell'Iran nei prossimi giorni. Finora le sanzioni non hanno dato risultati.
Ecco l'articolo:


un reattore atomico iraniano

BRUXELLES - L´Unione europea, imitata poco dopo dal Canada, ha varato ieri un pacchetto di ulteriori sanzioni contro l´Iran, che ha risposto criticando la decisione europea ma dicendosi pronto a tornare a negoziare sulla questione nucleare «senza condizioni».
I ministri degli Esteri dei Ventisette riuniti ieri a Bruxelles hanno varato un complesso pacchetto di sanzioni mirate in particolar modo a colpire il settore energetico e quello finanziario dell´Iran. Una parte delle decisioni adottate rendono esecutive le sanzioni già decise dalle Nazioni Unite il 9 giugno scorso. Un secondo pacchetto, invece, va ben oltre la decisione dell´Onu e ricalca il modello già deciso da Stati Uniti e Australia.
In particolare, l´Europa vieta di esportare in Iran attrezzature per l´estrazione e soprattutto per la raffinazione del petrolio e del gas naturale: una misura che dovrebbe colpire duramente Teheran già penalizzata da una scarsa capacità di raffinazione. Benché sia uno dei maggiori produttori di petrolio al mondo, l´Iran deve infatti importare gran parte del proprio fabbisogno di benzina perché non ha impianti adeguati per la raffinazione. Il mese scorso la benzina necessaria al consumo interno iraniano è stata acquistata dalla Turchia e dalla Cina.
Un secondo gruppo di sanzioni addizionali riguarda le transazioni finanziarie: otto nuove banche e compagnie di assicurazioni di Teheran si vedono interdire l´attività in Europa. Finora solo la Melli Bank, principale banca iraniana, era stata dichiarata fuori legge. Inoltre tutte le transazioni finanziarie con l´Iran per un valore superiore a quarantamila euro dovranno ottenere una autorizzazione speciale. Anche il trasporto merci, sia marittimo che aereo, sarà sottoposto ad ulteriori restrizioni.
Come ha riconosciuto anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, l´efficacia delle nuove misure europee dipenderà in larga misura dal rigore con cui verranno applicate e dalla disponibilità dei Paesi terzi a collaborare. Tuttavia, secondo gli esperti, queste sanzioni sono mirate su prodotti tecnologici e finanziari di cui l´Europa e gli Usa detengono in larga misura l´esclusiva. E dunque dovrebbero risultare abbastanza efficaci.
Una riprova che questa volta Teheran sembra avere accusato il colpo è venuta già nella giornata di ieri, quando l´ambasciatore iraniano presso l´Aiea, l´organismo delle Nazioni Unite per l´energia nucleare, ha consegnato una lettera in cui il governo degli ayatollah risponde ad alcune richieste di chiarimenti e si dice pronto «a riprendere senza precondizioni i negoziati sullo scambio di combustibile nucleare come progetto umanitario e nell´ambito delle attività dell´Aiea». Anche se il portavoce del ministero degli esteri iraniano ha dichiarato che le sanzioni europee «non avranno effetto e serviranno solo a complicare la situazione», sembra che questa volta Teheran abbia accusato il colpo.
I negoziati sul programma di arricchimento dell´uranio iraniano sono fermi dall´ottobre scorso. In maggio, tuttavia, Teheran ha concluso un accordo con Turchia e Brasile sulla falsariga di quello che gli era stato proposto dal Gruppo di Contatto di cui fanno parte americani, russi ed europei. L´accordo prevede la che l´Iran consegni a Paesi terzi il proprio uranio per l´arricchimento necessario a sviluppare una capacità nucleare a scopi civili.
L´intesa con Turchia e Brasile, tuttavia, era stata giudicata insoddisfacente dalle Nazioni Unite, che a giugno avevano deciso di varare nuove sanzioni contro l´Iran.

Per inviare la propria opinione a Repubblica, cliccare sulla e-mail sottostante.


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT