Da: "Avv. Vitaliano Bacchi"
Data: 25 luglio 2010 14.17.30 GMT+02.00
A: marcello.foa@usi.it
Oggetto: I: sistemi intelligenti n. 2/2009 -prof. Pietro Terna: "Regolatori distratti - rischio sistemico" :
Egregio dr. Marcello Foa,
ho segnalato al sito "Informazione Corretta" il nostro sito del Cuore e della Ragione in quanto sito di Israele, il Suo articolo del "Giornale" del 11 maggio 2010 (Chi rilancia l'economia reale?) come esempio di una trattazione razionale e intelligente delle questioni economiche.
L'ho fatto perchè da tempo contesto sul piano scientifico prima ancora che ideologico la saggistica economica di troppa stampa talvolta solo ostile ad Israele e molto più spesso ostile alla Ragione. Contestualmente, affinchè Lei abbia nozione precisa di questa polemica scientifica nell'analisi economica formalizzata,
Le trasmetto uno dei più vivaci contributi di questa diatriba fra il sottoscritto e l'economista Pietro Terna, docente universitario a Torino e massimo teorico italiano della simulazione computazionale in economia. La polemica è feroce, non Le faccio leggere la risposta che mi ha dato perchè dimostrerebbe che non è stato in grado - ancora una volta - di rispondere.
Tenga presente che tutta l'economia razionalista italiana (gli allievi di Ricossa, il prof. Zamagni dell'università di Bologna ecc.) è con me anche se non può dirlo perchè dar ragione a me nella teoria dei sistemi intelligenti in economia è come dar ragione ad Israele nella politica del medio oriente: troppo rischioso star dalla parte della Ragione.
A IC il contributo lo mando per conoscenza perchè su Informazione Corretta abbiamo varie volte discusso il livello teorico dell'economista Loretta Napoleoni - e della scuola economica meomarxista - da me ripetutamente criticata per l'impianto narrativo da romanzo e non da modello economico della sua analisi. Il Suo articolo del 11 maggio in esame, costituisce un modello francamente piacevole ed alternativo di analisi economica che, al di fuori della polemica molto tecnica fra me e Terna, mi auguro finisca per prevalere nel gusto, prima ancora che nella intelligenza, del pubblico italiano.
Le faccio i miei complimenti che, prima ancora di essere quelli di un esperto di sistemi intelligenti, sono i compliemnti di un vecchio professore di Scenza delle Finanze all'istituto di Ragioneria.
Saluti dr. Vitaliano Bacchi
Da: "Avv. Vitaliano Bacchi" Data: 19 giugno 2010 14.53.16 GMT+02.00
A: terna@econ.unito.it Cc: r.superchi@tin.it Oggetto: sistemi intelligenti n. 2/2009 -prof. Pietro Terna: "Regolatori distratti - rischio sistemico"
Egregio prof. Terna,
il Suo articolo traccia una teoria matematica delle catastrofi in economia, sul modello della teoria matematica delle catastrofi naturali di Thom. Una riproduzione, quindi, della epistemologia di Samuelson secondo la quale in economia funzionerebbero come modelli euristici completi, modelli tratti dalle scienze naturali.
La responsabilità della crisi economica globale in atto, quindi, nel Suo articolo è ascritta alla scienza economica in quanto carente di mezzi di indagine sufficientemente potenti da poter interpretare fenomeni complessi come una crisi finanziaria globale.
Uno dei fattori di insufficienza del modello ermeneutico della scienza economica, secondo l'articolo, sarebbe il livello attuale del linguaggio matematico, giudicato insufficiente al livello attuale a descrivere e quantificare i fenomeni complessi ad origine della crisi. Occorrerebbe una matematica superiore a quella attuale, insomma.
Di tali fenomeni complessi offre inoltre un esempio nelle strutture dissipative di Prygogyne e nel battito d'ali della farfalla a Singapore come causa dell'urgano dei Caraibi che - mutatis mutandis - lo considera riprodotto nella immissione caotica sul mercato ad opera delle banche americane di titoli di credito inconvertibili: astrattezza nella teoria della complessità (dissipazione), quindi, e invece concretezza nella indicazione del responsabile originario (le banche americane d'affari).
Una nuova e adeguata teoria matematica della complessità, propugnata dall'autore, spiegherebbe il rapporto esponenziale fra un protesto cartolare in America e il default del debito pubblico greco con la stessa inferenza con la quale si spiegherebbe il rapporto esponenziale fra la caduta di un cucchiaio a Busto Arsizio e il terremoto di Haiti.
E quindi per il futuro dovremmo essere a posto, almeno coi risparmi, se non proprio coi terremoti, in quanto la previsione stocastica di questi effetti moltiplicativi mutuati dalle scienze naturali dovrebbe tenerci indenni da nuovi disastri; sul punto non precisa che una teoria economia autonoma del moltiplicatore di effetti finanziari relativamente ad eventi economici determinati esiste in teoria economia da un tempo anteriore alla formulazione delle teorie dissipative nelle scienze naturali. Il disastro è accaduto, scrive l'autore introducendo finalmente il suo modello a gioco, perchè gli operatori (i giocatori della partita finanziaria globale) sono stati incapaci di pensare in termini di sistema ed hanno invece operato pensando in termini di contratto, cioè di affare negoziale specifico e determinato di fonte cartolare secondo regole di teoria dei giochi, senza valutarne gli effetti esponenziali e dissipativi che invece una analisi fondata sulla complessità avrebbe consentito evitando il disastro. A questo punto dell'articolo, il lettore non va più a letto se non esce il "re nudo" cioè quella matematica magica, superiore, oggi incognita, che servirà a salvarci in futuro, perchè sono state le precedenti matematiche lineari, euclidee, assiomatiche, formaliste, hilbertiane eccettera a provocare tutti i guai; ma in futuro le nuove matematiche di intelligenza del sistema ci salveranno, è scritto nell'articolo. Siccome, quindi, a questo punto dell'articolo l'autore non può più tacere l'oggetto misterioso, lo presenta finalmente nella sua totale e rivoluzionaria forza scientifica e matematica: la simulazione ad agenti, cioè il videogioco.
La simulazione per agenti in videogioco, di cui su questa rivista da anni ne parlano Parisi (nelle scienze cognitive) e Terna (in economia) come il nuovo strumento di analisi scientifica, avrebbe spiegato preventivamente la lievitazione abnorme del debito dei fondi di Madoff, l'andamento logaritmico della curva di indebitamento Parmalat rispetto al reddito aziendale e in ogni altra imminenza di disastro avrebbe fornito con la nuova matematica del videogioco una previsione di evitamento.
L'articolo mantiene la stessa astrattezza concettuale utile ad evitare la confessione che il nuovo strumento rivoluzionario non è altro che un filmino sul computer (Parisi, più espressamente, lo ha definito un "videogioco serio") riproduttivo secondo una realtà virtuale della condizione del sistema economico reale, ma non può evitare di denominare la sua nuova cinecittà dei sistemi economici e lo fa ricorrendo ad un concetto (il "modelling") che fa capire come potrà avvenire in futuro la previsione del tempo economico, non di quello meteorologico o sismico, in questo modo rinunciando ad aggravare la condizione giudiziaria dei sei esperti incriminati dalla Procura di L'aquila per non avere previsto il terremoto.
Io ritengo che, in una rivista di sistemi intelligenti, la presentazione autenticamente scientifica di un sistema economico reale, anzichè per videogiochi, avrebbe dovuto farsi presentandolo come un modello sociale regolato nella sua struttura da leggi economiche secondo il modello classico di Ricardo e degli autori successivi (teoria quantitativa, funzione incrementale dei salari, razionalità o equilibrio tendenziale del sistema capitalistico ecc.) e regolato nel suo funzionamento da norme giuridiche costituenti le regole della razionalità (legittimità) del sistema.
Per riprodurre questo modello, soprattutto a fini didattici e quindi nella ratio del sistema intelligente (vel esperto per l'apprendimento) basta la lavagna col gesso, perchè le simulazioni virtuali possono arricchire i colori della lavagna e far vedere il filmino a colori anzichè il bianco del gesso, ma il sistema economico non lo cambiano nè le simulazioni nè la lavagna, nè le prime lo fanno capire neglio se non contando su un primato gnoseologico di superiorità dei linguaggi iconici rispetto quelli algebrici e cioè la teoria che sorregge l'ipotesi simulatoria di Terna e Parisi, ipotesi considerata in psicopedagogia sperimentale e della formazione valida solo in un ambito di learning per "clownerie" cioè in una didattica iconica esclusiva di contesti interpersonali anzitutto risolutivi "more comico" della inibizione cognitiva propria della didattica accademica. Il rischio è che l'adozione di videogiochi in economia ne aggravi la condizione epistemica già denunciata da Ricossa come la scienza del presepio, cioè di un modello in cui gli agenti convergono tutti (in swarm) verso il redentore delle loro speranze economiche: lo dice per la verità anche il fisico Max Planck, inventore della teoria dei quanti, citato nell'articolo senza avvedersi da parte dell'autore che la confessione di Planck di non aver studiato economia considerandola troppo difficile rispetto alla fisica, aveva previsto l'imporsi in teoria economica di modelli come questi.
Di matematiche come quelle teorizzate da Terna, più che da Parisi, che cerca anzi di escluderle definitivamente per evitare nuove crisi, putrtroppo tutte di origine matematica "classica" ed evitabili con la nuova "iconica". E' questa, quella dei cartoni animati, la nuova matematica necessaria a prevenire le crisi? dr. Vitaliano Bacchi, abbonato Sistemi Intelligenti