La grande letteratura può venirti in aiuto per commentare fatti e persone del giorno d'oggi; il professor Volli, tempo fa, citando "Il Processo" di Kafka ed io, a commento della sua odierna Cartolina (25/7/10), mi son ricordato del nostro insegnante di lettere, un simpatico bastian contrario, che ci lesse il VI Canto del Purgatorio, 124-126, soffermandosi a commentare con una certa enfasi e con una punta di malignità, i versi seguenti:
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"Ché le città d'Italia tutte piene
son di tiranni, e un Marcel diventa
ogne villan che parteggiando viene"
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Pur nel suo infinitesimo, pasticciato e mal digerito microcosmo ideologico l'aspirante (trombata) deputata comunista Monia Benini, nonché bellicosa crocierista della corsar-turchesca "Mavi Marmara" (maldestramente definita "Exodus n.2" da un infelice ), intervistata, nientemeno, da un sito web nazional-socialista "in un abbraccio rosso-nero intorno al verde dell'Islam" e con un po' di bianco (pacipacipà,ndr), come non manca di far notare il nostro professore, riferendosi ai colori di una nota e famigerata bandiera del terrorismo mediorientale; ecco, questa esimia Benini Monia si candida "per il bene comune" a diventare "Marcel" , Tribuno del popolo, come "ogne villan che parteggiando viene" e tutti i "trampolini di lancio" sono buoni, anche con le combinazioni di "colori" più bizzarri. Un "Marcel" tra tanti parolai dediti, appunto, "al bene comune", troppi purtroppo e Dante ne sapeva qualcosa. Durante la lezione captai l'enfasi usata dall'insegnante, ma non realizzai subito la portata della sua lettura; solo più tardi e con l'esperienza capii meglio.
Bruno Basso