Titolo e articolo, un gran pasticcio Ma così non si capisce quel che succede in Germania
Testata: Libero Data: 25 luglio 2010 Pagina: 15 Autore: Enzo Piergianni Titolo: «La Germania ha ancora voglia di estrema destra»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 25/07/2010, a pag. 15, l'articolo di Enzo Piergianni dal titolo " La Germania ha ancora voglia di estrema destra ". Il titolo non corrisponde al contenuto dell'articolo, che tratta in maniera confusa le posizionio di forze che nulla hanno in comune. Si fa confusione tra chi è contrario alla politica del governo tedesco nei confronti della penetrazione islamica con l'avanzare di gruppi di estrema destra filo-nazisti, che nulla hanno a che vedere con i primi, che, non a caso, hanno invitato in Germania Geert Wilders ad illustrare le sue idee politiche. Curioso che sia proprio LIBERO a definire " populista" Wilders, confondendolo così con l'estrema destra, una tesi sin qui cara alla sinistra che da sempre l'ha demonizzato. Insomma, un pezzo pieno di confusione, dal titolo al contenuto. Eccolo:
Il 45enne berlinese Renè Stadktewitz è l’ultimo scomunicato nell’Unione cristianodemocratica (Cdu). Il partito di Angela Merkel non gli ha rinnovato la tessera, perché su posizioni scopertamente di destra. La sua campagna contro la costruzione di una moschea nel quartiere di Heinersdorf ha raccolto troppi consensi per passare inosservata. Il 54 per cento degli abitanti della capitale ha appoggiato la protesta contro l’espansione dei luoghi di culto islamici. Le moschee a Berlino sono già un’ottantina, mentre vengono sconsacrate e trasformate in parcheggi e centri commerciali le chiese cattoliche e protestanti in crisi per penuria di fedeli. Di qui la rottura di Stadtkewitz col partito, ma il ribelle continua a battagliare come deputato indipendente nel Parlamento regionale di Berlino. Il prossimo scontro è già programmato perché Stadtkewitz ha invitato il populista olandese Geert Wilders a illustrare in pubblico il 2 ottobre il suo successo elettorale ai berlinesi. Si è levato un coro di proteste, ma l’ex scudiero della cancelliera democristiana ha citato pomposamente la celebre autodifesa di Martin Lutero (“Non posso né voglio ritrattare nulla”) contro gli avversari politici che gli hanno intimato di stracciare l’invito. Stadtkewitz non è un lupo solitario. A destra della Cdu, vent’anni dopo la riunificazione nazionale, si va coagulando un bacino oltranzista con un potenziale elettorale stimato intorno al venti per cento. Vale a dire più di quattro volte il migliore risultato mai raggiunto dai partitini dichiaratamente estremisti di ispirazione neonazista come l’Npd e la Dvu. Il malcontento anti-europeo, l’insicurezza del posto di lavoro e i problemi dell’immigra - zione sono il seme di un nuovo nazionalismo che serpeggia nel paese. L’ultima ricerca della fondazione socialdemocratica Friedrich Ebert (2008) ha rivelato che un tedesco su tre non crede che la democrazia possa risolvere gli affanni della Germania. All’Est, vale a dire nella ex Germania comunista, la democrazia viene sfiduciata addirittura da oltre metà della popolazione (53 per cento). E scolorisce anche il rimorso per la follia di Adolf Hitler se, come ha scoperto un sondaggio dell’istituto Forsa, un tedesco su quattro ritiene che «sotto la dittatura nazista non è stato tutto cattivo». «Un risultato odioso e disastroso», ha reagito la comunità ebraica in Germania. Oltre che i voti in uscita dalla Cdu della cancelliera sono soprattutto le schede bianche e coloro che disertano le urne a fare intuire la dimensione del movimento sottotraccia. Nelle elezioni politiche, dieci mesi fa, il partito degli astenuti ha sfiorato il 30 per cento, record negativo nel dopoguerra. Nelle ultime europee, si è precipitati ad un minimo storico di 43,3 per cento di votanti. Non può sorprendere, quindi, che un tedesco su cinque sarebbe pronto a votare per un partito di estrema destra. Lo ha annunciato ieri un sondaggio commissionato dal settimanale Focus all’istituto Emnid. Il nuovo partito “nazionale”, qualora dovesse rivelarsi realmente così ampio alla prova del voto, sarebbe il terzo in Germania come rilievo numerico, dopo il blocco democristiano (Cdu e Csu) e i socialdemocratici dell’Spd, e precederebbe liberali, Verdi e l’estrema sinistra (Linke). I ricercatori di Emnid hanno riscontrato fra i giovani sotto i trent’anni l’indi - ce di consenso più elevato (27 per cento). Tra gli ultrasessantacinquenni, per contro, le adesioni scendono al 16 per cento. L’altro dato sorprendente è che il nuovo partito di destra evocato per i lettori di Focus mieterebbe consensi anche a sinistra sottraendo il 17 per cento all’Spd e addirittura il 25 per cento alla Linke che risulterebbe così più danneggiata della Cdu (21 per cento).
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