Sono una sostenitrice di Sinistra per Israele e ho letto con molto rammarico, non solo nella lettera del lettore di IC, ma soprattutto nella stessa risposta della redazione di IC, la definizione di "utili idioti". Credo sia importante confrontarsi (anche dissentendo) su i modi, pił o meno corretti o utili, di sostenere Israele, insultarsi invece non serve a niente. Due giorni fa era Tishą b'Av. I Maestri insegnano che Gerusalemme fu presa e Israele distrutto per le divisioni interne del popolo ebraico. Vogliamo imparare qualcosa dalla storia? Mettere nello stesso calderone D'Alema, gli ebrei antiisraeliani e Sinistra per Israele, non vi sembra ingeneroso?
Cordiali Saluti
Martina Loreggian
Gentile lettrice, glielo diciamo con sinceritą, l'esitenza di una associazione che si chiami '' sinistra per Israele'' sarebbe ottima cosa, se operasse in tal senso, sappiamo tutti quanto serebbe utile alla sinistra. Purtroppo il condizionale č d'obbligo, perchč finora ''sinistra per Israele'' ha assolto quel compito che, vivente il PCI, toccava agli '' indipendenti di sinistra'', candidati e sempre eletti, per raccogliere il voto che di sinistra era, ma che votare falce e martello proprio non se la sentiva. Ecco allora scrittori, giornalisti, professori universitari, tutti nomi in genere senza tessera, meno che mai quella del PCI. Sono stati definiti ''utili idioti'' anche se idioti non lo erano affatto, tutti si sono assicurati posti e rendite niente male. Utili invece lo sono stati, perchč hanno contrubuito con il loro sostegno, e soprattutto con i loro silenzi, vere e proprie connivenze, al perdurare di quella anomalia tutta italiana, che č stato il perdurare dell'ideologia comunista. Un fatto che ha impedito la formazione di una sinistra moderna, non marxista, occidentale. Etichette delle quali il PCI si appropprio' con il risultato che conosciamo.
Fatte le debite proporzioni, ''sinistra per Israele'' fa lo stesso, sempre zitta sull'antisionismo/antisemitismo che a sinistra prospera, mai una critica all'Unitą, che pure ne meriterebbe quotidianamente, insomma, un occhio chiuso e uno di riguardo su quanto avviene a sinistra.
Ci piacerebbe avere un suo parere su cosa intende lei per '' sinistra per Israele'', perchč francamente non ne vediamo la funzione, tranne quella simile agli ''indipendenti'' di trinariciuta memoria.
Per questi motivi, e non per altri, siamo d'accordo con il suo richiamo a Tishą BeAv, come peraltro ha ben spiegato Ugo Volli l'altro giorno su IC.
un saluto cordiale,
IC redazione