Lorenzo Cremonesi, nell'articolo sui cognomi degli ebrei francesi, inizia con una spiegazione poco convincente sulle motivazioni; Si direbbe quasi che il cambio del nome sia stato voluto come una liberazione, come se il nome fosse stato una causa della Shoah.
Fa poi un paragone del tutto improprio con Israele, dove il cambio del cognome, da europeo a israeliano, ebbe un significato politico e storico. E riguardo' soprattutto chi aveva funzioni pubbliche, una auto affermazione di appartenenza e non una imposizione, tanto che non fu mai obbligatorio. Waitzman continuo' a chiamarsi Waitzman, lo stesso per Herzog e tanti altri.
Paragoni impropri, quindi, che Cremonesi avrebbe fatto bene ad evitare, ne avrebbe tratto vantaggio il suo articolo, che definirlo ambiguo č poco.
Cordiali saluti,
Giorgio Carpi