Riportiamo dal sito internet della STAMPA, l'articolo di David Brinn dal titolo " Israele: fare i conti con la carenza di marijuana... ".
Quando le IDF, le forze armate israeliane, decidono di far qualcosa, tendono a farlo bene. E fra i compiti affidati ai soldati di stanza lungo il confine meridionale con l’Egitto c’è quello di catturare i trafficanti di droga che attraversano la frontiera. Di solito sono beduini che contrabbandano l’hashish o la marijuana per rispondere alla crescente domanda del mercato israeliano.
Secondo le autorità antidroga israeliane, qualcosa come 110 tonnellate di marijuana e hashish entrano ogni anno in Israele in gran parte per gentile concessione di Egitto, Libano e Giordania. Tuttavia, lo schieramento di tre unità speciali di polizia lungo i confini a nord e a sud del Paese e all’interno dell’aeroporto internazionale, ha consentito un aumento del 30% nei maxi blitz antidroga.
Un servizio pubblicato di recente dal quotidiano Ma'ariv spiega che i militari hanno fatto un gran buon lavoro nel bloccare il traffico di questi stupefacenti, talmente buono che il prezzo della marijuana comprata per strada – sempre che si riesca a trovarla – è andato alle stelle. Molti sono disposti a spendere tre o quattro volte di più per procurarsi la marijuana da laboratorio per uso medico.
Ho deciso così di fare delle ricerche in prima persona per appurare se è davvero così difficile reperire prodotti relativi alla cannabis. Grazie a una serie di contatti, ho trovato delle persone note per i loro agganci in questo giro di contrabbando. Effettivamente mi hanno confermato che, per la prima volta in tanti anni, sono a secco.
Tutto quadra. Da qualche settimana noto che la gente è più tesa e irritabile. Pensavo fosse il caldo. Ora so perché.
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