Cari amici, che pensate dei ritardi dei mezzi pubblici? Io che sono un pendolare li soffro, anzi non li sopporto proprio. Ma ci sono dei ritardi provvidenziali, come quello di due ore del volo El Al 542 da Atene a Tel Aviv del 14 luglio scorso. La causa infatti non è stata un "guasto tecnico" (buffa categoria dello spirito o del commercio, né la consueta congestione dei cieli estivi e neppure il solito sciopero generale di questo periodo in Grecia per protestare contro l'insana idea che il paese debba rimettere a posto la sua economia e pagare i debiti). No, vi è stata una ragione ancora più nobile di quest'ultima: il sindacato comunista Pame ha bloccato il banco del check in per protestare a favore della libertà di Gaza- non dai terroristi sfruttatori di Hamas, naturalmente, ma dal blocco israeliano. (http://www.focusonisrael.org/2010/07/14/el-al-grecia-gaza/ ).
Con il che gli eroici lavoratori dell'aviazione ellenica hanno dimostrato in un colpo solo tutta una serie di cose bellissime. Intanto che le masse popolari di Grecia e Turchia (insomma, circa 30 persone alla manifestazione greca e 1000 a quella turca dopo la vicenda della flottiglia, su una popolazione di 6 milioni ad Istanbul) sono uniti nella lotta al colonialismo israeliano. Ditemi voi se non è una perfetta applicazione del motto marxiano "proletari di tutto il mondo unitevi!" Antisemita Marx, antisemiti i suoi nipotini, per fortuna.
Poi hanno i pamini (nessun rapporto col Flauto magico, forse qualcuno con gli storici paninari) dimostrato che nell'odio a Israele i comunisti non sono secondi a nessuno, anche in Grecia. Non sono certo dammeno, i comunisti greci, sono almeno alla pari, anzi tutto sommato sono ottimi alleati, dei neonazisti che a gennaio hanno bruciato due volte la sinagoga di Chania a Creta ( http://online.wsj.com/article/SB10001424052748704320104575014571634292264.html) e anche di quelli che il 20 maggio hanno profanato a Rodi il memoriale della Shoà (http://www.focusonisrael.org/2010/05/20/grecia-antisemitismo-rodi-shoah/). Perché, diciamocela tutta, è più facile prendersela con i libri incustoditi di un'antica sinagoga o con il maghen david scolpito su un blocco di marmo abbandonato in una piazza che fare i conti con un airbus e coi turisti inferociti che volevano montarci sopra. Ma ai nostri eroici comunisti, anzi, sindacalisti comunisti, che è come dire comunisti al quadrato, evidentemente memori della lezione della Cgil laziale e delle sue coraggiose manifestazioni contro l'ambasciata di Israele, non sono tremate le ginocchia di fronte agli infingardi turisti che non boicottano l'entità sionista e hanno resistito alla loro stizza: bravi, miei eroi pamini.
Infine, alla faccia di chi nega il progresso, i supersindacalisti d'Atene hanno dimostrato che Eurabia avanza, che l'alleanza fra classi proletarie oppresse e masse islamiche del Terzo Mondo è forte, e che la rivoluzione contro l'Impero e il suo antemurale sionista prosegue alacremente, come previsto da Toni Negri e Mario Capanna. Valeva la pena di attendere un paio d'ore per satbilire un principio così nobile: è proprio vero quel che scrivono i mistici: ex oriente lux, il progresso viene dall'Oriente, che si tratti di Tehran o di Atene, Eurabia