Dopo essere fallito come regista - i suoi film sono noiosi e rivelano l'assenza di qualcuno dietro la macchina da presa - adesso Amos Gitai, un tempo israeliano; da decenni naturalizzato francese, ha deciso di rivelarsi profeta, e, come tale, ecco cosa predige agli ebrei, come si legge nell'intervista data ad A.Elkann sulla Stampa di domenica: «Devono decidere che cosa vogliono fare. Devono ritrovare un po’ della saggezza dei vecchi ebrei, di quelle qualità che hanno permesso a un piccolo gruppo di persone, quali sono gli ebrei, di sopravvivere per così tanti secoli. È l’arte della misura e dell’equilibrio». Se fosse una barzelletta, si potrebbe anche sorridere; soprattutto se si guarda ai duemila anni della dispora e al destino del popolo ebraico. Ma Gitai ,mancando completamente di senso dello humour; non voleva far ridere, ci crede sul serio a quanto ha predetto. Che possa servire a '' sopravvivere'', puo' essere, certamante non a vivere. E' stata questa la trasformazione del popolo ebraico avvenuta con la rinascita dello Stato di Israele. Un particolare che è sfuggito a Gitai, troppo impegnato a ricevere riconoscimenti per i suoi film di pura propaganda anti israeliana, per accorgersi della differenza. Fiorenzo Colombo |