Appena letto il titolo dell'articolo, abituato oramai a pensare in base a quello che succede in Italia, dove tutto è permesso, e chiunque pùo dire o scrivere quello che gli passa dalla testa , la mia prima reazione è stata ,di trovarmi di fronte ad una ingiustizia commessa dal più forte. In seguito ho approfondito l'argomento ,e sono arrivato a questa conclusione: La Sig.ra Nasr è sicuramente una brava giornalista, il quale dovere è di limitarsi ad informare il meglio possibile. ,mentre mi sembra che è andata oltre oltrepassando i limiti che la sua professione permette. Nel suo caso , ha svolto il ruolo di "opinionista" a questo punto il passo nel fare politica è brevissimo. Nel suo articolo ha cercato di influenzare i suoi lettori, scrivendo cose e valutazioni strettamente personali. Sappiamo per esperienza oramai quanto puo essere sviante e pericoloso un giornalismo di parte ,sopprattutto su un argomento così scottante riguardante la sicurezza .Ha espresso ammirazione ed elevato quasi a livello di "santità ed eroe" un terrorista , tra l'altro simpatizzante dei nemici dell'America che a usato l'arma del terrore e del crimine per sostenere le sue idee. Lasciandola fare ad esprimersi così liberamente su un personnaggio che sicuramente non aveva una simpatia particolare per il " grande Satana" creava un pericoloso precedente , a chi sà quanti giornalisti in cerca di scoop , avrebbero seguito senza porsi troppi problemi. Come dice il proverbio, bisogna togliere subito le mele marce dal cestino della frutta.
Alberto Vital |