Nazisti e islamisti di tutto il mondo unitevi !
Il Gran Muftì di Gerusalemme con Adolf Hitler
Cari amici, ogni tanto fa bene ricordare che Eurabia, o almeno l'alleanza delle forze sane del continente europeo con gli islamisti per contrastare le losche mene sioniste, non è una moda degli ultimi anni, ma ha radici antiche. Ecco per esempio quel che scriveva il gran capo delle SS Heinrich Himmler al Gran Muftì di Gerusalemme, Amin Al-Husseyni, quello che sarebbe diventato il primo leader dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e il mentore di Arafat. Era il 2 novembre del 1943, la guerra andava già piuttosto male per i tedeschi, ma Husseyni lavorava per allestire dei reparti combattenti islamici per le SS: "Per il Gran Muftì: Il movimento nazional-socialista della Grande Germania ha, fin dal suo esordio, inciso sulla sua bandiera la lotta contro il giudaismo mondiale. Esso ha quindi seguito con particolare simpatia la lotta degli arabi amanti della libertà, in particolare in Palestina, contro l'intrusione giudaica. Nel riconoscimento di questo nemico e della lotta comune contro di esso si trova il solido fondamento della naturale alleanza esistente tra la Grande Germania nazionalsocialista e i musulmani amanti della libertà di tutto il mondo. In questo spirito, in occasione della famigerata dichiarazione di Balfour, ti invio i miei più calorosi saluti e gli auguri per il perseguimento del successo nella vostra lotta fino alla vittoria finale. Reichsfuehrer S.S. Heinrich Himmler."
Istruttivo, vero? La Grande Germania e i musulmani "amanti della libertà". Ma Himmler era solo un'esecutore. Leggete qui le parole profetiche del grande patrono di Eurabia Adolph Hitler vent'anni prima: «Mentre il sionismo cerca di far credere al resto del mondo che l'autodeterminazione del popolo ebraico sarebbe appagata dalla creazione di uno Stato palestinese, gli ebrei ingannano ancora una volta gli stupidi goyim nel modo più astuto. Non pensano affatto di edificare uno Stato ebraico in Palestina per abitarci, ma quello che vogliono è solo una centrale organizzativa della loro truffa mondiale che abbia i diritti di sovranità per sottrarsi all'attacco degli altri stati: un luogo di rifugio per straccioni matricolati e una Scuola superiore di aspiranti truffatori.» (1925, Adolf Hitler, Mein Kampf, primo volume, Eine Abrechnung - "Una resa dei conti" )
Eh già, di Eretz Israel non ci importa nulla, solo imbrogliare e rubare. Magari quella stessa terra: parole sante. Leggo questi brani profetici in una pagina – purtroppo non certo euraraba, anzi proprio anti-antisemita) di Facebook (http://www.facebook.com/notes/vanni-frediani/antisionismo-e-antisemitismo-trovate-le-differenze-se-ci-riuscite/439599920859), dove potete trovare anche la foto del mitico incontro fra Hitler e Mussolini e quella del telegramma di Himmler, oltre a molte altre interessanti notizie.
Fra queste, il fatto che la parte araba ultimamente ha reso il piacere ai predecessori di quella europea. Se non volete negarvi il piacere di leggere l'opera immortale di Hitler, "Mein Kampf" (http://radioislam.org/historia/hitler/mkampf/pdf/ita.pdf ) e il testo che egli stesso ha riconosciuto come il suo importantissimo predecessore, cioè "I protocolli dei savi anziani di Sion" (http://radioislam.org/protocols/indexit.htm ), la cosa più comoda è raggiungere un sito che si chiama Radio Islam (http://radioislam.org/islam/italiano/index.htm), dove trovate testi di grandi scrittori e autorevoli storici come Garaudy, Faurisson, Irving, Graf e anche qualche italiano come Maurizio Blondet e Carlo Terracciano. Indagando un pochino potrete scoprire che questo sito, definito "filoiraniano" su FB, è opera di un marocchino, tal Ahmed Rami che ha avuto asilo politico – indovinate dove? – in Svezia nell'eurarabissima Svezia, per aver tentato un colpo di stato contro il re del Marocco, secondo lui "servo dei sionisti". Sul suo sito è scritto che "Ahmed Rami vive in Svezia dopo essere stato condannato a morte in contumacia dal governo filo-sionista di Rabat, a causa della sua milizia antimondialista che lo annovera fra i capi dell'opposizione islamica in Marocco. In Svezia, a Stoccolma, Rami ha fondato Radio Islam, un'emittente che ha subito 'attirato' le persecutorie 'attenzioni' dell'internazionale ebraica." Che eroe, eh... E' interessante leggere la sua storia su una voce di Wikipedia piuttosto tenera (http://en.wikipedia.org/wiki/Ahmed_Rami_%28writer%29), che comunque parla di due condanne per "hate speech" (incitamento all'odio razziale) e un'assoluzione perché il giudice non è stato in grado di attribuirgli con sicurezza i contenuti delle pagine, guarda un po'. Comunque il nostro eroe va avanti comunque, il suo sito contiene materiali in ventidue lingue, un record da fare impallidire l'apparato dei traduttori di Bruxelles e naturalmente inneggia alla libertà d'opinione, cioè alla possibilità di propagandare l'odio per gli ebrei. Deve avere parecchi soldi, chissà da dove vengono. Un grande presente che richiama un ancor più grande passato. Eurabia avanza secondo la rotta tracciata ottant'anni fa.
Ugo Volli