Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 10/07/2010, a pag. 19, l'articolo di Viviana Mazza dal titolo " Israele contro Londra: L’ambasciatore loda il leader Hezbollah ".
Viviana Mazza, che dipinge un ritratto così roseo dell'ayatollah Fadlallah, ringrazi di lavorare al Corriere della Sera. Se fosse stata alla CNN, ora sarebbe 'fired', come la giornalista Octavia Nasr.
Sullo stesso argomento, invitiamo a leggere la Cartolina da Eurabia di Ugo Volli di questa mattina, pubblicata in altra pagina della rassegna.
Ecco l'articolo:

L'ambasciatrice Frances Guy con l'ayatollah Fadlallah
GERUSALEMME — Le autorità israeliane sono furiose. L’ayatollah sciita Mohammed Hussein Fadlallah, considerato un terrorista da Israele e dagli Stati Uniti ma amatissimo in Medio Oriente, è morto a 74 anni per malattia domenica scorsa, dopo essere sfuggito nella vita a vari tentativi di omicidio. E ora, denuncia Israele, riceve lodi “immeritate” dall’ambasciatore britannica in Libano. Giorni fa l’aveva elogiato anche la caporedattrice per il Medio Oriente della Cnn, che per questo è stata licenziata.
Era «un uomo per bene», ha scritto lunedì l’ambasciatore Frances Guy in un blog sul sito del ministero degli Esteri britannico, spiegando che nei quattro anni da lei trascorsi in Libano nessun politico l’ha colpita quanto lui. «Quando andavi a trovarlo, eri certo che ci sarebbe stato un dibattito vero e rispettoso. Quando te ne andavi ti sentivi una persona migliore. Questo, secondo me, è l’impatto di un vero uomo di fede», ha spiegato. «C’è bisogno di persone come lui capaci di raggiungere la gente di diverse fedi, di riconoscere la realtà del mondo moderno e di mettere in discussione i vecchi limiti. Riposi in pace». In Israele i giornali hanno pubblicato ieri le lodi della diplomatica britannica, e il ministero degli Esteri ha commentato: «Se Hezbollah lanciasse missili contro Londra e Glasgow, il suo leader verrebbe considerato una persona per bene?».
Fadlallah, la più alta autorità sciita in Libano, si espresse in favore degli attacchi dell’Hezbollah contro le forze occidentali durante la guerra civile e appoggiò la resistenza armata contro Israele dopo l’invasione del Libano nel 1982. Le agenzie di intelligence occidentali lo consideravano il leader spirituale di Hezbollah, definizione rifiutata sia da lui che dal gruppo, che professa fedeltà alla Guida suprema iraniana. «Rifiuto questo titolo — disse — non perché io respinga l’Hezbollah ma perché non mi spetta». Con l’età i suoi sermoni avevano assunto un tono più pragmatico. Pur restando critico degli Usa, condannò l’11 settembre, invitò al dialogo tra nazioni. Denunciò la mutilazione genitale femminile e i delitti d’onore.
L’ambasciata britannica ha rimosso ieri dal sito le lodi, trattandosi di una «visione personale» di Fadllalah che «non riflette appieno quella del governo», e spiegando che Londra «considerava positive le sue opinioni liberali sui diritti delle donne e il dialogo tra le fedi, ma era profondamente in disaccordo con le sue dichiarazioni in favore degli attacchi contro Israele». Il caso è esploso il giorno dopo il licenziamento della giornalista della Cnn Octavia Nasr, che aveva scritto su Twitter di «rispettare» Fadlallah. Si è scusata, ma per la Cnn la sua credibilità è ormai « compromessa » . L’Hezbollah ha definito il licenziamento una forma di «terrorismo intellettuale».
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