Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
" S'avanza un senso eroico di giustizia "
Parlamento tedesco, il muro di divisione a Varsavia
Uno dei grandi segnali del progresso di Eurabia è la banalizzazione della Shoà. I negazionisti, che sono belli tosti e coraggiosi, ci spiegano che semplicemente non c'è stata. Auschwitz era un pulitissimo centro sportivo, dove si badava a combattere l'infestazione di insetti con un gas molto efficace, a Buchenwald si facevano igieniche passeggiate nei boschi e così via. Se poi qualcuno si è storto una caviglia o peggio, be', sarà stata colpa sua, non certo dei guardiani con quell'elegantissima divisa nera marcata SS (cioè sicurezza e signorilità, per chi non lo sapesse). Altri meno coraggiosi notano che le stragi ci sono sempre state, vuoi mettere con gli Indiani d'America e con i poveri celti fatti fuori dai romani? E comunque Auschwitz è una giusta punizione per quel che è successo a Gaza, che naturalmente è molto peggio.
Non temete, le cose stanno andando proprio così. Vi cito due esempi dei giorni scorsi. La prima è che il parlamento tedesco, in una delle sue rarissime occasioni di unanimità, ha condannato duramente l'"assalto" israeliano alla "flotta di solidarietà", domandando compensazioni, inchieste e quant'altro (http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=180182). E' uno dei casi in cui anche la maggioranza di destra in Germania si è accodata alla "Linke" che aveva i suoi rappresentanti sulla famigerata flottiglia. In uno dei passaggi più divertenti del documento, il Parlamento tedesco, noto per aver approvato in passato, anche allora all'unanimità, certe leggi filoebraiche che hanno preso il nome dalla città di Norimberga, in buona sostanza spiega a Israele che nell'interesse della sua sicurezza deve rinunciare a difendersi da chi vuole ammazzare gli ebrei. Non è bella l'ironia della storia?
Ma non si possono lasciare i tedeschi soli in questa bella impresa di rovesciamento delle ingiustizie. Dovunque c'è da condannare Israele, non mancherà mai un ebreo dalla testa storta a dare una mano a quelli che hanno voglia di ammazzarlo. E' il caso di un signore che si chiama Jonatan Sapira, che ha già il merito di aver disertato o essere stato espulso nel 2003 dall'Aeronautica Israeliana. L'altro giorno questo eroico personaggio, insieme ad alcuni amici, non ha avuto pensata migliore che andare a Varsavia, armato di uno spray, per fare dei graffiti su qualche muro, tutto ciò che resta del ghetto che fu teatro della resistenza ebraica, scrivendoci sopra "Gaza libera". E naturalmente la sua azione trova ampia pubblicità sull'organo ufficiale del "postsionismo", Haaretz (http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=180182). Non è meraviglioso? L'aveva già detto qualche cardinale di Santa romana Chiesa e anche un sacco di comunisti e di islamisti., che Gaza è come Auschwitz e che gli israeliani sono come i nazisti. Ma nessuno aveva pensato di scriverlo dove centinaia di migliaia di persone sono state rinchiuse e sono morte, solo perché appartenevano allo stesso popolo che gente come Sapira detesta con eroico senso di giustizia. Vedete che non mancherà il solito antisionista-non-antisemita a osservare: "se lo dicono loro?" Eurabia avanza, anche grazie a eroi come Sapira, che dissipano le nebbie nazionaliste intorno alla Shoà.
Ugo Volli