Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

 
Ugo Volli
Cartoline
<< torna all'indice della rubrica
Chi meglio di un antisemita può insegnare agli ebrei come devono essere ebrei ? 06/07/2010

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

"Chi meglio di un antisemita può insegnare agli ebrei come devono essere ebrei ? "

Otto Weininger

Potenza del negativo. Non vi sono solo gli ebrei che si odiano e si negano, che fanno di tutto per rassicurare gli altri che rifiutano quello che sono – tipo Otto Weininger, quel brillante ragazzo viennese ebreo di un secolo fa che odiava così tanto gli esseri inferiori come le donne e gli ebrei (gli ebrei perché femminili, naturalmente), che il 4 ottobre 1903, all'età di ventitre anni, si uccise per eliminare dal mondo almeno la propria tara razziale. Fu il solo ebreo che ottenne l'approvazione pubblica di Hitler, il quale si spinse a giudicare "onorevole" il suo atto. L'ebreo che piace agli antisemiti è infatti quello che si ammazza da sé, senza obbligarli neppure a fare la fatica di pensarci loro e facendo da sé giustifica la loro furia omicida contro gli altri.

No, non ci sono solo gli ebrei che passano la loro vita a cercare di danneggiare più che possono il loro popolo e al limite anche se stessi (ma i più sono molto meno onesti o risoluti di Weininger, sul loro odio di sé ci campano e anche bene). Vi sono anche gli antisemiti che si negano come tali. Non perché si vergognino di nutrire pregiudizi contro il popolo ebraico e reprimano questo vizio, ma perché assicurano a tutti di non esserlo, sono solo antisionisti, o semplicemente nemici delle politiche del governo israeliano, che diamine, si potrà pure dissentire dagli assassini di bambini. No, loro sono filosemiti, odiano solo gli ebrei in carne e ossa (esclusi i tipi alla Weininger, che piacciono molto anche a loro), contro l'ebraismo in astratto, quello dei vecchi libri, e anche contro i morti non hanno nulla di speciale. Una specie interessante: chiamiamoli antisionisti-non-antisemiti, così, per intenderci.

Vi racconto queste cose perché circola in rete una lettera aperta che un signore che non nomino ha diretto al rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni. Il quale, come forse avete letto in un mio intervento di qualche giorno fa, aveva commentato le manifestazioni di protesta antisraeliane davanti alle sinagoghe – che molti a partire da Informazione Corretta hanno condannato come mescolanza della sfera religiosa e di quella politica e quindi come espressione di antisemitismo - dicendo che da un certo punto di vista si potevano capire, dato che i primi a non fare distinzione fra vita religiosa e appoggio allo stato di Israele sono proprio gli ebrei. Il tizio antisionista-non-antisemita conferma nella sua lettera aperta che sì, lui era uno dei quattro gatti della manifestazione davanti alla sinagoga di Milano e ne è fiero. Sta scrivendo un libro sulla Palestina e sostiene che glielo pubblicherà un editore ebreo (stile Weininger, naturalmente). Per quelli interessati alla prosa antisionista-non-antisemita, lo trovate qui: http://www.forumpalestina.org/news/2010/Luglio10/05-07-10SettoriEbraismoPreoccupati.htm) Vi cito un paio di sue frasi, perché sono molto interessanti:

"Chi si ostina a dire, come “Informazione Corretta”, che antisionismo e antisemitismo sono la stessa cosa o è ottuso o è in mala fede. Io non ho mai bruciato una bandiera israeliana, sono ateo, comunista, circondato da amici antisionisti e filo-semiti. Uno di questi, una volta, indignato, mi ha detto: “antisemita a me che sono cresciuto a pane e Primo Levi!” [...] Agli amici ebrei dico: non storditevi con le vostre menzogne; chiedetevi perché le sinagoghe sono presidiate, perché alcune sedi diplomatiche sono clandestine, perché insomma tanto odio attorno ad Israele non solo nel mondo arabo ma anche in quello occidentale. Non datevi le solite risposte autoassolutorie: così fate un danno a voi stessi e restate ciechi di fronte all’evidenza. Ripensi a quanto ha scritto Leibele Weissfich: “il nazismo ha distrutto il giudaismo fisicamente, il sionismo lo ha distrutto spiritualmente”."

(Fra parentesi, sapete chi è questo "Leibele" Weissfisch? E' citato così in un paio di post su Internet di tifosi di Chavez; ma si tratta di Label E. Weissifisch, che è stato a lungo il portavoce del gruppo ultraortodosso Naturei Karta, la setta odiatrice di israele che piace ad Ahmadinedjad: gente che, abbigliata secondo la moda haredì e ostentando religiosità è andata a incontrarlo ufficialmente per esprimere la loro adesione ai suoi propositi genocidi ostentando una bandierina palestinese sul vestito - http://www.youtube.com/watch?v=R-r04SQ97_Q – e che hanno fatto anche i collaboratori di Al Fatah mentre il pacifico movimento palestinese ammazzava gli israeliani a decine con le bombe nei ristoranti e negli autobus, fino ad andare a piangere la  salma di Sant'Arafat martire a Parigi - http://www.youtube.com/watch?v=WnFUIx7OdTQ -: qualcosa di più di Otto Weineniger, direi) 

La cosa più divertente e istruttiva di questa lettera è la pretesa degli antisionisti-non-antisemiti, "cresciuti a pane e Primo Levi" (povero Levi) di prendersi cura dell'anima ebraica, evitando che si "danneggi" da sola e sia "distrutta spiritualmente". Questo hanno in comune gli ebrei che si odiano e gli antisemiti che si negano come tali: di voler insegnare agli ebrei come essere dei buoni ebrei. Non è delizioso?

Ugo Volli


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui