Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
"Se dovete diventare assassini, non scegliete un omicidio semplice. Molto meglio una bella strage"
Ma com'è buono Abu Mazen...
Cari amici, vi prego, non arrabbiatevi con me, non pensiate che voglia fare il guru. No, sto benissimo come sono, un libero scrittore di cartoline che per hobby e per guadagnarsi da vivere dà lezioni, ma di scienze sociali e di filosofia, non di saggezza.
E però viaggiando, se non altro per impostare queste cartoline in buche delle lettere sempre nuove, qualcosa si impara. E così ogni tanto vi scrivo anche le lezioni di vita che ricevo.
L'ultima che ho trovato sui giornali di oggi è questa: se devi commettere un crimine, o anche una semplice contravvenzione, meglio farla grossa che piccola. Se devi parcheggiare in divieto di sosta, meglio usare un Tir che una Smart: quanto meno non te lo porteranno via col carro attrezzi. Se devi fare un debito con una banca, meglio che siano cento milioni di euro o un miliardo che centomila o mille: se paghi o meno questi ultimi è un problema tuo, la banca non esiterà a farti fallire; se le devi un miliardo è un problema suo, cercheranno di aiutarti.
E se devi ammazzare qualcuno? Succede ogni tanto che qualcuno senta l'irrefrenabile necessità di spargere del sangue. Meglio in questo caso che siano tanti e che il fatto sia clamoroso. Vedrete che salterà fuori qualcuno a spiegare che siete un eroe e a lodarvi. Eccovene due esempi dalla cronaca di ieri. Che siano entrambi arabi, "rivoluzionari" e islamici è un puro caso, tutti sanno che si tratta di categorie particolarmente inoffensive, direi pacifiste.
Il primo caso riguarda Abdelbaset Ali Mohamed al-Megrahi. Magari il nome vi dice qualche cosa perché ne abbiamo già parlato un paio di volte. Già, proprio il libico condanno all'ergastolo nel 2001 per aver abbattuto con l'esplosivo sopra la località scozzese di Lockerbie un aereo passeggeri diretto da Londra a New York. Quello che ad agosto dell'anno scorso è stato rilasciato perché poverino aveva un cancro terminale al pancreas e non più di tre mesi di vita, che poi sono diventati sei, nove, chissà. Oggi lo sappiamo. E' uscito ieri un comunicato Ansa (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/07/04/visualizza_new.html_1849419599.html) che vi riporto interamente:
"Il libico Abdelbaset Ali Mohamed al-Megrahi, condannato all'ergastolo nel 2001 per l'attentato di Lockerbie, potrebbe campare altri 10 anni. Lo ha detto l'oncologo che l'anno scorso gli aveva dato non più di tre mesi di vita, inducendo così la Scozia a liberarlo per ragioni di salute. La decisione provocò l'ira degli Stati Uniti. Il professor Karol Sikora su richiesta libica aveva valutato lo stato di salute di Megrahi, unico condannato per l'attentato che costò la vita a 270 persone." E' evidente ora quel che tutti sospettavamo: il governo britannico di Gordon Brown si è venduto e il colonnello Gheddafi si è comprato la libertà del pluriassassino. A quanto si è detto da subito, il prezzo erano un paio di giacimenti di petrolio. Tutti sapevano che la diagnosi era una finta. Così va il mondo, sopra le 250 vittime, naturalmente. Nessuno scandalo. Ho una sola domanda: qualcuno toglierà la licenza al povero professor Karol Sikora, ex direttore del Dipartimento di Oncologia dell'Imperial College, come potete leggere sul suo sito (http://www.karolsikora.com/), dove potete ammirare anche la sua maschia bellezza ariana in una foto ammirevole? Detto in altri termini, se proprio vi toccasse, vi fareste visitare da un tipo così competente, o così onesto? L'hanno tirato in mezzo, o avuto anche lui la sua percentuale (in petrolio)? Chissà, dubito che saremo informati. Che volete, le diagnosi mediche sono protette dalla privacy.
Altro esempio. Forse avete letto che è morto nel suo letto per un problema di fegato (questo vero) Abu Daud, che fu l'organizzatore della strage degli atleti israeliani alle olimpiadi di Monaco nel 1972: undici vittime, tutti atleti o allenatori, in un contesto di grande copertura mediatica, durante quella "tregua olimpica" che è stata sempre rispettata religiosamente, fin dai tempi dell'antica Grecia. Un atto di terrorismo conclamato se mai c'è stato. Daud aveva rivendicato di essere stato incaricato dell'eccidio da Al Fatah, cioè da Arafat – ma tutti hanno sempre fatto finta di credere alle sue smentite... chi pensa che la strage di Monaco o l'assassinio di un handicappato su una nave da crocera dirottata dai terroristi siano farina dal sacco di quell'eroe della pace che fu Arafat, amico di Craxi, di Wojtila, di Pertini? Solo qualche ebreo fanatico.
Inoltre Daud non si era mai pentito. Ancora di recente aveva risposto a un'intervista "Potete solo sognarvi che io chieda scusa." Ora è successa una cosa interessante: Mahmud Abbas (nome di guerra Abu Mazen), presidente dell'Autorità Palestinese, che solo una settimana fa aveva promesso incontrando i leader della comunità ebraica americana che avrebbe smesso di incitare al terrorismo, ha pensato bene di spendersi in un elogio funebre. "Ci mancherà - ha detto il palestinese prediletto di Obama e dell'Europa – era una delle figure dirigenti di Al Fatah e ha speso l'intera vita per la resistenza, lavorando sinceramente e pagando di persona per il bene del suo popolo." (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/138398).
Che strano, eh? Chissà perché il grande presidente del futuro libero stato di Banans (no, pardon di Palestina) si smentisca così su due piedi? Sarà che la tentazione di rivelare gli scopi ultimi, cioè la distruzione di Israele e i mezzi da usare prima o poi, la "lotta armata", è troppo forte per un tipo che ha legato la sua vita politica recente alla diplomazia come Abbas. Sarà che i soldi per l'attentato di Monaco a quanto pare li procurò un altro dirigente di Fatah, molto addentro alle segrete cose, che per questo avrebbe fatto carriera, il cui pseudonimo, guarda un po', era Abu Abbas. O sarà che anche negli ambienti più puri e rivoluzionari, come quelli palestinesi, la quantità conta più della qualità. E Duad non era un macellaio qualsiasi, ma un terrorista di massa.
Ascoltate me, se proprio dovete diventare anche voi assassini, non fate un omicidio semplice. Una bella strage è molto più conveniente.
Ugo Volli