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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
04.07.2010 Criminale nazista ? è anziano, non va perseguito
La cronaca di Paolo Salom

Testata: Corriere della Sera
Data: 04 luglio 2010
Pagina: 13
Autore: Paolo Salom
Titolo: «L'Australia non estrada l'ex criminale nazista: è anziano»

Sul CORRIERE della SERA di oggi, 04/07/2010,  a pag. 13, con il titolo " L'Australia non estrada l'ex criminale nazista: è anziano ", Paolo Salom racconta come, ancora una volta, giustizia non viene fatta.
Ecco l'articolo:

Chissà se salterà fuori da qualche banco dei pegni un carillon in grado di incastrare una volta per tutte Charles Zentai. Per ora, come nel film Music Box-Prova d’accusa di Costa-Gavras, il tribunale ha dato ragione all’ex soldato dell’esercito ungherese. Zentai, 88 anni, non sarà estradato, nella natia Budapest, per rispondere all’accusa di aver massacrato di botte nel 1944 il diciottenne ebreo Peter Balazs, sorpreso senza la stella gialla obbligatoria sul cappotto. La Corte federale australiana ha stabilito, per bocca del giudice Neil McKerracher, che l’uomo, anziano, potrebbe trovare troppo «oppressivo e incompatibile con considerazioni umanitarie» il suo trasferimento forzato in Europa. In più, «mancando un vero e proprio atto d’accusa» delle autorità magiare, non era possibile approvare l’estradizione solo «in base a un sospetto». Il giudice ha chiarito ancora che «non ci sono testimoni ancora in vita dei fatti contestati» e che le dichiarazioni su cui si sono basate le accuse «sono state ottenute in circostanze assolutamente contestabili».

Difficile che nuovi elementi possano sbloccare la situazione. Dal carillon del film di Costa-Gavras erano uscite le foto che incastravano il protagonista Mike Lazlo al di là di ogni ragionevole dubbio, facendo riaprire il caso. Per Zentai, nato Károly Steiner, arrivato a Perth, nel 1950 e diventato cittadino australiano, l’incubo di trascorrere gli ultimi anni della propria vita dietro le sbarre ora si allontana. «Non ho fatto niente», ha sempre sostenuto l’accusato. «Questa battaglia legale mi ha precipitato in un inferno: ho perso tutti i miei risparmi». Molto deluso Efraim Zuroff, direttore del Centro Simon Wiesenthal che considera l’ex militare ungherese tra i dieci criminali di guerra nazisti «most wanted». «Se non altro— spiega Zuroff— il caso Zentai sottolinea come il sistema giudiziario australiano non comprenda l’urgenza e l’importanza di portare gli aguzzini sospettati di aver preso parte all’Olocausto davanti a un tribunale».

Charles Zentai-Károly Steiner è ricercato dai magistrati ungheresi dal 2005. È sospettato di un episodio per il quale due suoi commilitoni erano già stati condannati dopo la guerra. Il 2 novembre 1944, su un treno, l’uomo — che allora vestiva la divisa di un esercito complice dei nazisti nello sterminio di migliaia di ebrei — avrebbe, secondo le accuse, sorpreso Peter Balazs senza stella gialla sul petto. Lo avrebbe poi fatto scendere, portato in caserma e massacrato di botte. Il cadavere era stato quindi gettato nel Danubio. Dopo la guerra, Zentai si era nascosto in Germania, nei settori controllati da americani e francesi, per poi riuscire ad emigrare in Australia. Arrestato una prima volta nel 2005 e rilasciato per motivi di salute, si è sempre dichiarato innocente: «Non ero nemmeno a Budapest in quei giorni». Per Zuroff è stato invece «attivo nella persecuzione di centinaia di ebrei» nella capitale magiara.

Per due volte, prima dell’ultima sentenza a lui favorevole, i giudici australiani avevano approvato la sua estradizione. È davvero solo un vecchio fragile o un uomo che nasconde una verità troppo orribile da riconoscere?

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