Al Qaeda fonda la sua prima rivista on line in inglese Un sistema per arruolare nuovi stranieri
Testata: Libero Data: 30 giugno 2010 Pagina: 21 Autore: Simona Verrazzo Titolo: «Rivista online per Al Qaeda. Sarà in inglese»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 30/06/2010, a pag. 21, l'articolo di Simona Verrazzo dal titolo " Rivista online per Al Qaeda. Sarà in inglese ".
Per la prima volta la rete terroristica di Al Qaeda avrà una sua rivista mensile in lingua inglese. Secondo quanto ha annunciato la cellula yemenita del gruppo islamico, verrà presto diffuso sul web il primo magazine in inglese di Al Qaeda dal titolo “Inspire”. Si tratta di una rivista, sullo stile di quella già prodotta dalla cellula terroristica in arabo con il titolo “al- Malamih”, destinata però ai musulmani che vivono in Occidente. La nuova pubblicazione sarà uno strumento di propaganda per arruolare nuovi stranieri, come è avvenuto per il nigeriano Omar Faruq, responsabile del fallito attentato di Natale sul volo Delta Amsterdam-Detroit, che sarebbe stato avvicinato da Al Qaeda durante una sua permanenza a Londra. E sempre in area di nuove riviste, c’è da segnalare quella destinata alle donne islamiche. Come deve essere una ragazza musulmanamoderna? Colta,cosmopolita, professionista, amante del bello, ma anche attenta alla tradizione, ai valori come la verginità. Adesso in aiuto delle milioni di giovani donne che non vogliono rinunciare alla religione islamica arriva una rivista che coniuga glamour e sharia: Aquila Asia. Ilbimensile ha gli uffici centrali a Singapore e quelli editoriali a Giakarta, la capitale dell’Indone - sia, il paese musulmano più popoloso del mondo. Le due metropoli sono il simbolo dell’islam moderato e moderno che il sud-est asiatico vuole incarnare. Le pagine patinate sono un mix: tutti articoli sono in inglese e accanto alla promozionedi borse griffate oauto di lusso viene affrontato il tema della verginità o della ricostruzione dell’imene. Le modelle, nei servizi, appaiono rigorosamente velate, ma sempre vestite alla moda.
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