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Ugo Volli
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Granada, El Andalus e New York 23/06/2010

Granada, El Andalus e New York



Cari amici, i fedeli di Eurabia cercano di fare avanzare il nostro continente verso la grande civiltà dell'Islam e di questo noi siamo loro naturalmente grati. Un giorno tutti porteremo obbligatoriamente la barba, le donne saranno in burka, i cani e le scimmie saranno sterminati e le altre religioni sconfitte per sempre: vedete voi che progressi !

Ma non tutti si rendono conto che questo movimento è anche un ritorno. Ci fu un tempo felice in cui l'Islam arrivò a Poitiers, alle porte di Parigi, altri due momenti in cui arrivò fino a Vienna, ci furono incursioni marittime fino a Roma e in Piemonte; insomma una presenza ben armata nel cuore stesso dell'Europa. Ma il momento migliore fu certamente il controllo della penisola iberica, durato alcuni secoli. Alcuni solerti propagandisti ne parlano come un impero all'acqua di rose, del tutto tollerante e multiculturale, ma è bene sapere che non è vero che ebrei come Maimonide furono costretti alla fuga, le chiese cristiane sconsacrate e trasformate in moschee, filosofi eretici musulmani come Averroè furono cacciati anch'essi.

Il simbolo di questo virile dominio islamico è il  regno di Granada e per esso l'attuale cattedrale di Granada, che fu prima, fino al nono secolo, una chiesa cristiana, poi fino al dodicesimo una grande moschea, poi di nuovo dopo la riconquista cristiana del dodicesimo una cattedrale. Ora è ovvio che migliorare qualcosa è sempre lecito e opportuno, peggiorarla è inopportuno e scorretto. Questa è la ragione per cui la trasformazione di una chiesa in moschea era perfettamente legittima mentre l'inverso è una profanazione che grida ancora vendetta al cielo.

Vi ho raccontato qualche mese fa dell'allegra comitiva di musulmani austriaci – sia lode a loro - che ha fatto irruzione nella cattedrale per ritrasformarla per un momento, con la preghiera in moschea: che progresso, sia pure represso dalla reazionaria polizia spagnola! E però Granada e la Spagna tutta resta El Andalus, nel cuore di tutti i musulmani, simbolo del futuro arabo d'Europa.

Ve ne narro ora un piccolo esempio, che merita di essere meditato. Sapete che qualche ricco mecenate ha offerto alla città di New York una nuova grande moschea proprio sopra quello spazio detto Ground Zero dove nove anni fa quindici eroi dell'Islam furono brutalmente uccisi dalle Torri Gemelle, mentre cercavano di mostrare il loro affetto alla città in un atto d'amore totale (e le Torri furono così malvagie da uccidere qualche migliaio di persone pur di distruggere i poveri aviatori arabi). Be' sapete come si chiamerà quella moschea che commemora gli eroi dell'11 settembre? Sì, giusto, si chiamerà proprio Granada. (http://www.loccidentale.it/articolo/emirato%20d%27america.%20si%20chiamer%C3%A0%20%22cordova%22%20la%20nuova%20moschea%20di%20ground%20zero.0091544) Perché l'impero arabo su El Andalus è un modello per tutto il mondo futuro. Insciallah, naturalmente. 

Ugo Volli


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