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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
22.06.2010 Più merci a Gaza, grazie alla decisione di Netanyahu
Israele inattaccabile, ma Tramballi protesta comunque, tanto per cambiare

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 22 giugno 2010
Pagina: 13
Autore: Ugo Tramballi
Titolo: «Netanyahu: 'Hamas più debole alleggerendo il blocco di Gaza'»

Riportiamo dal SOLE 24 ORE di oggi, 22/06/2010, a pag. 13, l'articolo di Ugo Tramballi dal titolo "Netanyahu: 'Hamas più debole alleggerendo il blocco di Gaza' ".


Ugo Tramballi

Tramballi concorda con Netanyahu, il quale ha dichiarato che : " La decisione di alleviare l'assedio indebolisce Hamas ", ma la mossa del governo israeliano non va bene comunque. Secondo Tramballi è sbagliata nei tempi : "  In effetti l'assedio di tre anni ha rafforzato il movimento islamico e l'economia dei tunnel che passano sotto al confine egiziano, controllata da Hamas. Non si capisce perché si scopra solo adesso.". E' difficile ritenere che allargare i lacci che controllano Hamas indebolirà il suo odio e la sua volontà di distruggere Israele. E comunque non è Israele a essere in torto, ma Hamas con i suoi razzi e le sue minacce e che, come ricorda persino Tramballi, tiene ostaggio Gilad Shalit da quattro anni senza permettere nemmeno che venga visitato dalla Croce Rossa. A proposito di Shalit, sull'UNITA' Udg, come un orologio rotto che segna l'ora giusta due volte al giorno, ha scritto due pezzi, uno sulla marcia di Noam e Aviva Shalit, l'altro sulla manifestazione di giovedì sera al Colosseo, entrambi corretti. Tramballi non menziona questi argomenti nel suo pezzo. Evidentemente li ritiene di poco rilievo. Meglio concentrarsi su un argomento solo: l'odio per Israele. Netanyahu ha fatto ciò che gli chiedeva la comunità internazionale, ma a Tramballi non basta, doveva farlo prima, di sua spontanea volontà, senza i suggerimenti del resto del mondo.
Dato che è difficile comporre un articolo intero su questo tono (nemmeno il Manifesto ha scritto una sillaba al riguardo), Tramballi ha riesumato un argomento antico ed esaurito da tempo, quello della demolizione delle case abusive a Gerusalemme : " 
il comune di Gerusalemme ha deciso di abbattere 22 case palestinesi a Silwan, un quartiere arabo nella parte orientale della città. Vogliono allargare un parco archeologico ". Tramballi non lo specifica, ma le abitazioni da abbattere sono abusive. La loro demolizione non ha nulla a che vedere con l'etnia dei loro proprietari. Anzi, quelle case verranno ricostruite ex novo, in tutto vantaggio per chi le abita. Ma a Tramballi e al coro degli odiatori di Israele piace sostenere il contrario.
Ecco l'articolo:

Dopo una falsa partenza la settimana scorsa, il governo israeliano ha deciso di alleviare il blocco di Gaza. Non appena sarà approntata la lista di ciò che resta vietato, i camion attraverseranno la frontiera con cibo, medicinali, giocattoli e anche materiale di costruzione, se sotto controllo internazionale. Sul mare il blocco navale resta come prima.
«La decisione di alleviare l'assedio indebolisce Hamas», spiega Bibi Netanyahu, soddisfatto per aver trovato una specie di quadratura del cerchio fra le pressioni americane ed europee che ritenevano il blocco «ormai insostenibile»; e gli alleati della destra nazional-religiosa che avrebbero voluto lasciare le cose come stavano anche dopo l'incidente della Mavi Marmara. In effetti l'assedio di tre anni ha rafforzato il movimento islamico e l'economia dei tunnel che passano sotto al confine egiziano, controllata da Hamas. Non si capisce perché si scopra solo adesso. Nel nuovo sistema restano vietati i fertilizzanti: con quei prodotti chimici Hamas può produrre l'esplosivo dei razzi Qassam. Ma perché i giocattoli fino ad ora non passavano? Perché nei 114 prodotti prima consentiti c'era il balsamo per capelli ma non lo shampo?
Come spiega un funzionario dell'ufficio del primo ministro Netanyahu,ora«l'attenzione internazionale si rivolgerà sui Qassam sparati da Hamas e non sui semi di coriandolo che Israele non faceva entrare a Gaza». Giusto. Ma perché accorgersi ora che il coriandolo era una piccola arma di propaganda nelle mani di Hamas e dei suoi sostenitori? Dice ancora il funzionario citato da Haaretz: «Sarebbe stato giusto modificare la vecchia politica anche se non ci fosse stata la flottiglia» di pacifisti o presunti tali venuta dalla Turchia. «La nuova politica impedirà situazioni assurde come negare l'importazione di pasta a Gaza e rafforzerà la nostra capacità di mantenere davanti al mondo l'assedio riguardo alla sicurezza.
E aiuterà la nostra posizione morale che chiede la liberazione di Gilad Shalit». Shalit è il soldato israeliano rapito quattro anni fa. Hamas impedisce che la Croce Rossa lo visiti.
Le parole del portavoce di Netanyahu sono un pozzo di saggezza. Ma è esattamente quello che il mondo, la grande maggioranza che non odia Israele, chiedeva inutilmente da tempo. Far passare a Gaza anche il materiale di costruzione per case, scuole, ospedali, purché sotto la supervisione dell'Onu (per controllare che Hamas non usi il cemento per i suoi bunker), è una scelta equa condivisa da tutti coloro che sono capaci di comprendere che nella vicenda del blocco c'è anche la responsabilità degli islamici. Ora il mondo capisce di più le ragioni d'Israele. Almeno fino a ieri pomeriggio, quando il comune di Gerusalemme ha deciso di abbattere 22 case palestinesi a Silwan, un quartiere arabo nella parte orientale della città. Vogliono allargare un parco archeologico. Risolto un problema a Gaza, Barack Obama e gli europei ne hanno un altro a Gerusalemme, forse ancora più pericoloso.

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