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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Natasha Solomons, Un perfetto gentiluomo 21/06/2010

Un perfetto gentiluomo            Natasha Solomons
Frassinelli                                      Euro 19,50

Si può tramutare in commedia british un’avventura ebraica di emigrazione, legami spezzati, riscatto sociale? Ci prova l’inglese Natasha Solomons con il suo garbato e buffo esordio “Un perfetto gentiluomo”. Nascosta sotto una copertura vagamente chick lit si cela la storia di Jack Rosenblum, ebreo tedesco che alla vigilia della seconda guerra mondiale emigra a Londra con moglie e figlia. Devoto all’assimilazione, Jack trasforma in bibbia i “Consigli per il profugo” ricevuti allo sbarco: fa fortuna con una fabbrica di moquette, si fa confezionare gli abiti in Faville Row, aspira ad essere ammesso, da vero inglese, a un golf club.
Fallito ogni tentativo, deciderà di fondarne uno lui stesso nella campagna del Dorset.
Il libro è dedicato a suo nonno. E’ lui il Perfetto gentiluomo del titolo?
Nonno Paul arrivò in Inghilterra da Berlino nel ’36 con il fratello Jack. Erano talmente decisi a diventare inglesi che spezzarono in due il cognome Schwartzscheld: uno diventò Mr. Shield, l’altro Mr. Black.
Questo piccolo particolare mi ha sempre fatto una grande nostalgia. E nonostante le ovvie differenze, il mio protagonista gli assomiglia.
Jack si integra, sua moglie porta il peso di chi è rimasto indietro.
La differenza d’atteggiamento rappresenta il costo dell’emigrazione, la perdita e lo spaesamento. Il golf è il simbolo del senso di sfida che Jack prova nel voler diventare un vero englisman.


Lara Crinò
La Repubblica delle donne


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