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Ugo Volli
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Come potrebbe un pirata del web non simpatizzare con i pirati della flottiglia? 16/06/2010

Come potrebbe un pirata del web non simpatizzare con i pirati della flottiglia?

Cari amici, vi piace Bob Dylan? Non è il mio genere me devo ammettere che non mi dispiace. Certo, definirlo un classico è eccessivo, ma per quelli della mia generazione Dylan è stato importante e molti continuano ad ascoltarlo. Se vi piace e per caso mi leggete da Israele devo dirvi che è un peccato, ma in futuro farete più fatica a sentirne le canzoni, a meno che non vi siate comprati i dischi per tempo. Se facevate affidamento al web, infatti, sappiate che da oggi in poi vi sarà difficile scaricare i brani di Dylan. Il webmaster del sito "quasi ufficiale" da cui si poteva farlo ha  infatti deciso di punire a modo suo Israele per la faccenda della flottiglia e ha programmato il sito in modo che se una richiesta è identificabile come proveniente da Israele (grazie al numero IP del computer, che è una specie di indirizzo scambiato in tutte le interazioni sul web), il povero dylanofilo invece di ricevere musica si becca una filippica moralistica antisraeliana ancor più demenziale del solito per la sua pretesa di spiegare come va il mondo, cosa è giusto e sbagliato fare eccetera (la notizia è qui: http://www.haaretz.com/culture/unofficial-bob-dylan-website-bans-israelis-in-wake-of-gaza-flotilla-1.295749, lo sproloquio qui: http://oestrem.com/thingstwice/2010/06/cultural-boycott-some-reflections/).

Nessuna novità in questo, in Italia ci siamo poco abituati, a parte gli anatemi di qualche povero vattimo, ma in buona parte del mondo occidentale il "boicottaggio culturale" di Israele è una pratica più o meno obbligatoria per "artisti" e "intellettuali" che vogliano mantenere una buona reputazione. E tutti pensano di poter impartire lezioni a Israele, con una straordinaria presunzione di superiorità, quasi fosse un ragazzino idiota e un po' teppista. La cosa strana è che non solo Bob Dylan è un ebreo che nella sua vita personale e artistica è stato profondamente anche se confusamente interessato a questa sua identità, ma che ha scritto uno dei testi musicali che si sforzano di spiegare la difficile condizione di Israele ("The neighborough bully" del 1983, che trovate qui: http://www.freeman.org/m_online/jul02/dylan.htm e che è stata naturalmente accusata di razzismo dagli amici antisionisti del webmaster del suo sito (per esempio qui: http://ellissharp.blogspot.com/2005/09/bob-dylans-racist-song_25.html).

Insomma, un pasticcio, un autore ebreo e filo-israeliano che gli israeliani non possono sentire perché un suo esecutore più o meno abusivo ha deciso di punirli... Forse il tutto si spiega col fatto che il sito è "quasi-ufficiale", perché quello ufficiale è stato chiuso per problemi di copyright. In sostanza, per quel che si può capire, un sito pirata. E come potrebbe un pirata non simpatizzare con i pirati della flottiglia? A lui probabilmente i contenuti del suo autore importano tanto quanto ai teppisti della Mavi Marmara importavano il carico di "soccorsi" a Gaza: solo come un pretesto per scatenare lo scontro. E mostrare a tutto il mondo che si è dalla parte che si ritiene vincerà.

Ugo Volli 


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