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Libero Rassegna Stampa
12.06.2010 Le nuove alleanze della Turchia di Erdogan
L'articolo di Simona Verrazzo

Testata: Libero
Data: 12 giugno 2010
Pagina: 21
Autore: Simona Verrazzo
Titolo: «Ankara vuole diventare la Bruxelles d'Oriente»

Su LIBERO di oggi, 12/06/2010, a pag. 21, con il titolo "Ankara vuole diventare la Bruxelles d'Oriente", l'articolo di Simona Verrazzo sulle nuove alleanze della Turchia di Erdogan.


Erdogan con Assad

È curioso che mentre Istanbul sia una delle tre capitali della Cultura europea per l’anno 2010, il governo di Ankara sembra rivolgere le sue attenzioni più a Oriente che a Occidente. La Turchia guidata da Recep Tayyp Erdogan, che si considera un musulmano moderato, ha confermato questa “preferenza” anche due giorni fa, quando Istanbul ha ospitato il V Forum economico turco-arabo. Il punto più interessante è la decisione di Turchia, Siria, Giordania e Libano di stabilire un consiglio di cooperazione per creare “una zona per la libera circolazione di merci e persone”. A darne notizia è il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu. Il parallelo con l’Unione europea viene spontaneo, così come viene naturale pensare che Ankara abbia trovato la sua Ue aOriente.
Ma il capo della diplomazia turca ha ribadito l’impegno del suo paese nei negoziati con Bruxelles, salvo poi precisare che i rapporti con l’Europa «non possono e non devono limitare le relazioni della Turchia con i suoi vivicini ». Pensiero confermato dall’intervento di Erdogan alla platea di colleghi arabi presenti al forum. «La Turchia non può vivere senza il mondo arabo», ha dichiarato il premier turco. Erdogan è illeader musulmano più influente del momento per due prese di posizione separate ma in qualche modo legate: da un lato l’atteggiamento duro verso Israele dopo l’attacco di Gerusalemmealla flotta di pacifisti diretti nella Striscia di Gaza e laminaccia di rivedere le relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico; dall’altro il voto contrario in seno al Consiglio di sicurezza dell’Onu e l’atteggiamento favorevole al nucleare iraniano del presidente Mahmoud Ahmadinejad.
Inoltre ci sono indiscrezioni della stampa araba che vogliono cheil premier turco abbia invitato ad Ankara il libanese Hassan Nasrallah, leader del movimento fondamentalista islamico sciita di Hezbollah. Una sfida in questi giorni così tesi, visto che il Partito di Dio è considerato un’organizzazione terroristica da Stati Uniti e Israele.
In pochi giorni la Turchia che premeva per entrare nell’Unione europea sembra essere sparita per lasciare spazio a un paese che sostiene le posizioni dell’Iran sul nucleare. Mercoledì il ministro della Difesa statunitense, Robert Gates, da Londra, aveva detto che la decisione di Bruxelles di non aprire le porte alla Turchia ha allontanato Ankara dall’Occidente. Ieri il ministro dell’Energia turco, Taner Yildiz, ha rassicurato che il suo paese non ha alcun piano per "spostare il suo asse" in politica estera dall’Occidente al Medio Oriente. La partita di Erdogan, che forte di questo consenso musulmano potrebbe persino indire elezioni anticipate, è ancora tutta da giocare.

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