Riportiamo da LIBERO di oggi, 11/06/2010, a pag. 19, l'articolo di Andrea Morigi dal titolo " La Francia spegne la tv di Hamas: incita all’odio ".
Ismail Haniyeh, capo di Hamas
Fine delle trasmissioni per al- Aqsa tv, l’emittente dei terroristi islamici di Hamas. Almeno in Francia, dove l’authority per le telecomunicazioni, il Consiglio superiore dell’audiovi - sivo - Csa, ha intimato a Eutelsat di spegnere immediatamente quel segnale, proveniente da Gaza, che incita all’odio per motivi di razza, sesso, religione e nazionalità. Sono quelle le antenne da cui partono le interviste agli orfani dei kamikaze, nelle quali i bimbi sono invitati da ungiornalista a recitare poesie che inneggiano al martirio e incoscientemente annuiscono quando il conduttore chiede loro se intendono seguire l’esempio della madre attentatrice suicida. È lì che si producono i cartoni animati che sbeffeggiano Gilad Shalit, il soldato israeliano rapito dai terroristi. Sono sempre quelli di al-Aqsa tv gli autori della tv dei ragazzi dove i pupazzi di orsacchiotti, topolini, api e coniglietti invitano a sterminare gli ebrei. Forse per il terzo gestore mondiale di tlc via satellite, il cui presidente e amministratore delegato è l’italiano Giuliano Berretta, è davvero l’occasio - ne buona per far pulizia sul bouquet di emittenti ospitato dal satellite Atlantic Bird 4, visibile anche in Francia, Spagna, Italia e Germania. Già nel dicembre 2008, il Csa aveva sollecitato Eutelsat affinché esigesse da al-Aqsa Tv il rispetto della legge francese del 1986 che reprime le incitazioni all’odio. Poi, nel novembre 2009, sempre il Csa aveva chiamato in causa direttamente Eutelsat. Ma tutte le pressioni sembravano inutili e comunque non avevano portato a cambiamenti nei palinsesti della tv palestinese, utilizzata ormai da anni come un megafono per chiamare a raccolta la popolazione per fare da scudi umani intorno alle postazioni militari di Hamasogniqualvolta si avverte il pericolo di un bombardamento israeliano. Solo l’intervento diretto, il 7 giugno scorso, del governo francese sul Csa, che ha fatto seguito a un richiamo ufficiale rivolto dalla Commissione europea a Parigi sembra aver finalmente forzato il vero “blocco di Gaza”. Il successo si deve a un’operazione combinata di vari gruppi di pressione, dal Centro Simon Wiesenthal di Parigi, organizzazione internazionale attiva nella lotta contro l’antisemitismo, fino alla European Foundation for Democracy di Bruxelles, che hanno intensificato le proprie campagne di sensibilizzazione affinché fosse spenta la voce di Hamas in Europa. Roberta Bonazzi, direttrice dell’Efd, in diversi interventi sulla stampa aveva avvertito anche gli inserzionisti che la pubblicità sulle tv dei terroristi si trasforma in finanziamento delle loro azioni omicide. Dello stesso avviso è il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, che il 18 marzo scorso ha inserito al-Aqsa Tv nella lista delle entità terroristiche, sottolineando che diffonde programmi e musica «volti a reclutarebambini affinché divengano combattenti di Hamas e attentatori suicidi al raggiungimento della maggiore età». I cittadini statunitensi, in forza di tale individuazione, non potranno intrattenere rapporti di alcuna natura con tali entità. Non vi è distinzione apprezzabile, afferma nell’occasione Stuart Levey, sottosegretario americano al Terrorismo e all’Intelligence finanziaria, fra «un’impresa economica finanziata e controllata da un gruppo terroristico, come Al-Aqsa Television, e il gruppo terroristico medesimo». Sonogli europei, ancoraunavolta, i più duri a convincersi che al terrorismo non si fanno sconti.
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