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Informazione Corretta Rassegna Stampa
10.06.2010 Niente di nuovo sotto il sole (arabo)
analisi di Federico Steinhaus

Testata: Informazione Corretta
Data: 10 giugno 2010
Pagina: 1
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «Niente di nuovo sotto il sole (arabo)»

" Niente di nuovo sotto il sole (arabo) "

L’attualità ha preso il sopravvento sulle cronache meno scottanti, in queste settimane, ma non le rende del tutto inutili. Proveremo pertanto a sintetizzare un insieme di informazioni, senza addentrarci specificamente nell’una o nell’altra, per dar conto ai lettori della realtà: che cioè tutto procede come sempre, ai margini esterni delle notizie del giorno. O, detto in altre parole,che (come oramai sappiamo) anche gli avvenimenti non previsti si inseriscono in un quadro preordinato e tale da condizionarli.

Ma procediamo con ordine. 

Il 25 febbraio si sono incontrati a Damasco il presidente iraniano Ahmadinejad e quello siriano Basher al-Assad; insieme essi hanno avuto anche colloqui con Nasrallah, il leader di Hezbollah, e con vari esponenti palestinesi. Iran e Siria hanno rafforzato il loro rapporto e la Siria ha affermato di sostenere i progetti nucleari dell’Iran, il tutto condito da bellicosi attacchi verbali nei confronti degli Stati Uniti e di Israele. La stampa araba ha pubblicizzato questo incontro come un “segnale di guerra” .

Tre giorni dopo la televisione palestinese (di Hamas) Al Aqsa ha messo in onda un sermone del vice ministro agli Affari religiosi, Abdallah Jarbu, in cui egli affermava che gli ebrei sono dei batteri, non esseri umani, e chiunque creda siano esseri umani deve essere annientato (http://www.memritv.org/clip/en/0/0/0/0/0/0/2415.htm). Nulla di nuovo, del resto già nel 2008 e 2009 dalla medesima emittente esponenti politici e religiosi avevano predicato la riconquista di Roma e dell’Andalusia (http://www.memritv.org/content/en/tv_channel_indiv.htm?id=175), http://www.memritv.org/clip/en/1761.htm) .

Questa rete televisiva manda anche in onda programmi per bambini di cartoni animati o pupazzi in cui viene chiesto di liberare dagli ebrei /sionisti i luoghi santi musulmani (tra i quali le tombe dei Patriarchi, sacre alle tre religioni monoteiste). 

Un mese dopo, il 20 marzo, il gruppo jihadista di Gaza Jama'at Al-Tawhid wa'l-Jihad ha proclamato di voler decapitare tutti gli ebrei e strappare i loro cuori dal petto.

Ma anche i Fratelli Musulmani egiziani, per bocca del loro leader Muhammad Badi (eletto a metà dello scorso gennaio alla carica suprema), riaffermano la necessità di ristabilire l’ummah estirpando il corpo estraneo – Israele – che la contamina. 

Nei territori palestinesi governati dal Fatah di Abu Mazen intanto  continua la celebrazione dei terroristi: il 17 febbraio scorso il quotidiano palestinese Al-Hayat al-Jadida ha dato notizia che l’unione studentesca ed il movimento studentesco Shabiba del Fatah della Facoltà di Scienze dell’educazione dell’UNRWA (l’agenzia dell’ONU che si occupa dei palestinesi) hanno organizzato un torneo di calcio intitolato al ricordo “dello shahid (martire) Abu Jihad”. Abu Jihad è stato la mente della strategia terroristica dell’OLP dagli anni 60 in poi, vice di Arafat, supremo comandante militare del Fatah ed organizzatore di due dei peggiori attentati nel 1975 e 1978. Poco dopo, l’ 11 marzo, l’Autorità Palestinese ha inaugurato a Ramallah una piazza dedicata a Dalal Mughrabi, che insieme ad altri fece parte di un commando che nel 1978 uccise 37 israeliani prendendo in ostaggio un autobus di linea e facendolo poi saltare in aria. La stessa terrorista è stata poi glorificata dalla televisione palestinese e da Abu Mazen in persona come un eroico esempio che guiderà i palestinesi verso la pace.

Il 4 ed il 7 maggio 2010 la televisione del Fatah – dunque sotto il controllo di Abu Mazen – ha trasmesso l’ appello di un suo conduttore: “Io sono di Giaffa, sono di Haifa, sono di Akko, sono di Nazareth....E voi Israeliani di dove siete? Ovviamente siete dell’Ucraina, ovviamente siete della Germania, della Polonia, della Russia, dell’Etiopia...Perché avete rubato la mia terra e preso il mio posto? Per favore, vi chiedo di tornare alle vostre patrie d’origine in modo che io possa tornare alla mia patria d’origine. Questa è la mia patria; voi tornatevene alla vostra!”.

 

E la Flotilla? I pacifisti che volevano andare a Gaza? Ne abbiamo sentito e letto a iosa, ma qui ci sono alcune chicche di provenienza araba/islamica che i nostri media non hanno ritenuto di farvi conoscere.

Fra i passeggeri c’erano due parlamentari dei Fratelli Musulmani egiziani , Muhammad Al-Baltaji e Hazem Farouq, oltre ad altri esponenti libanesi e giordani dei Fratelli Musulmani; Abbas Nasser che aveva lavorato per la televisione Al Manar degli Hezbollah; Hussein Shaker soprannominato Abu al-Shuhada (Padre dei Martiri) che aveva espresso il desiderio di divenire egli stesso martire per vendicare la morte dei suoi parenti uccisi nella guerra del Libano nel 2006. Tutta gente pacifica e perbene, proprio come Sheikh Muhammad Al-Hazmi, membro della delegazione yemenita di parlamentari islamisti di Al-Islah fotografato a bordo della Mavi Marmara in atteggiamento non violento ed amichevole.

Del resto lo stesso quotidiano palestinese Al-Hayat Al-Jadida ha confermato lo scorso 3 giugno che almeno tre dei cittadini turchi uccisi a bordo della nave da tempo avevano invocato la possibilità di poter trovare la morte come dei “martiri”.

 

Per concludere questa carrellata vogliamo però inserire anche un paio di informazioni positive.

In una intervista trasmessa il 9 aprile dal canale televisivo egiziano Al-Faraeen, il docente di letteratura ebraica all’università Ein Shams del Cairo Ibrahim Farid ha respinto con decisione ogni riferimento ai “Protocolli dei Savi di Sion” definendolo un noto falso che ha causato “cospirazioni contro il popolo ebraico” ed un’opera “demagogica che incita all’odio”.

Sempre in Egitto, il ministro dell’Educazione Ahmad Zaki Badr ha annunciato lo scorso 26 aprile che, in accordo con il Mufti ed Al-Azhar, verranno modificati i curricola degli studi religiosi di tutte le scuole, in modo da eliminare errate interpretazioni ed incitamenti alla violenza nei confronti delle tre religioni monoteiste e da enfatizzare i valori della tolleranza. Contemporaneamente però il presidente dell’unione degli scrittori di Gaza, 'Atallah Abu Subh,  firmava un saggio che diceva esattamente il contrario accreditando i “Protocolli” come reale capo d’accusa che svelava il complotto ebraico per impadronirsi del mondo, e la stampa del Qatar in tre distinti articoli affermava che “Hitler è stato mal giudicato”.

Infine, è stata ignorata dai nostri media un’intervista del capo politico di Hamas residente a Damasco, Khaled Maashal, che il 2 giugno affermava sul quotidiano londinese Al-Hayat che Hamas era pronta ad accettare uno stato palestinese entro i confini del 1967 che avesse come capitale Gerusalemme e prevedesse il diritto al ritorno dei profughi palestinesi; un eventuale riconoscimento di Israele e del suo diritto ad esistere da parte di questo stato palestinese (la cosiddetta soluzione dei due stati per due popoli) sarebbe stato poi sottoposto alla popolazione palestinese mediante un referendum. Politicamente, questa dichiarazione potrebbe (il condizionale è indispensabile) significare che il rifiuto teologico ed intransigente di Israele si sta trasformando in un rifiuto politico, dunque contrattabile. Con tutte le riserve del caso, sarebbe un cambiamento interessante.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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