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Romano omette, falsifica, ignora 09/06/2010
From: rubino
To: lettere@corriere.it
CC: fdebortoli@corriere.it
Subject: Omissioni e fantastoria araba privilegiati da Romano e Ferrari
Date: Wed, 9 Jun 2010 15:01:59 +0200

Dr. Romano,

la sua risposta del 9 giugno “Alle origini di Israele cause dell’ostilità araba” contempla delle omissioni storiche rilevanti e conferma la sua visione politica di netto squilibrio sulla questione mediorientale.
Se ho ben capito già nel titolo, nella sua formula per altro ambigua mancando il riferimento finale e quindi lasciato aperto all’interpretazione, lei lascia intendere l’esistenza di un’ostilità araba/più ampiamente islamica presumibilmente rivolta a tutto l’occidente, causata dal riconoscimento di Israele come Stato nazionale nella regione?
Credo che una sua dichiarazione, letta altrove, dimostri i motivi che giustificano l’allineamento di buona parte dell’occidente, compreso lei, alle posizioni arabo/islamiche.
Lei omette il diritto storico-culturale-legale che ha sancito la Dichiarazione Balfour nel 1917 e il riconoscimento di questo diritto da parte della Società delle Nazioni nel 1922.
Lei omette l’apporto, sul finire dell’800, di Theodor Hertzl e di Sir Moses Montefiore, che portarono all’acquisto di terre dall’Impero Ottomano; accordi con il Pasha d’Egitto e con il re del Marocco. Musulmani anch’essi! Dagli anni ’30 il pieno e documentato riconoscimento dell’Emiro Feisal al Movimento Sionista che affiancava alle aspirazioni del Movimento Arabo, ed invitava tutti gli arabi a collaborare con gli ebrei per la prosperità nella regione.
Lei omette le criminali, miopi visioni della Gran Bretagna e Francia, quando dopo il I conflitto mondiale: i primi scacciarono la legittima e secolare famiglia Hashemi dell’Higiaz, ossia gli Sceriffi della Mecca discendenti da Maometto, a favore degli estremisti Saud; entrambe le due potenze coloniali tracciarono su carta ed inventarono regni e stati, abiurando alla Dichiarazione Balfour e risoluzione della Società delle Nazioni con l’invenzione del Regno di Transgiordania.
Secondo e forse peggior danno: non tennero conto di un’unica realtà esistente in quelle terre, e cioè di un conglomerato tribale, ignorando alleanze e conflitti che opponevano le fazioni tribali; infine, la Francia impedì in Siria all’Emiro Feisal, da Damasco, di creare una Confederazione di stati arabi e uno stato ebraico. Responsabilità arabe con il nazismo: pogrom degli ebrei da parte degli arabi nel 29 a Haifa e Hebron.
L'alleanza del Muftì di Gerusalemme con Hitler e l’offerta ben accettata di uno squadrone arabo per le SS orientali. Infine: dove si rifiugiarono i nazisti con lasciapassare vaticano oltre che in centro-sud America? In Siria ed Egitto dove vennero onorati e furono a capo di servizi segreti e di addestramento degli eserciti siriano ed egiziano. Perciò, non ci si dimentichi del concreto contributo arabo al nazismo e allo sterminio degli ebrei. Per altro, compiuto in nome di Hitler fino ed ancora ad oggi.
Lei commette inoltre un grave errore storico e di prospettiva quando afferma che la Palestina (…) aveva fatto parte della Grande Siria. Non è così! Damasco era stata eletta puramente come sede amministrativa della Provincia Siriana dell’Impero Ottomano. Provincia Siriana è il secondo appellativo che segue il termine Palestina inventato dai Romani nel 133 – e questo appellativo è durato storicamente nemmeno un secolo – pur di cancellare ogni memoria dei Regni di Israele e di Giuda.
L’Impero Ottomano ha mantenuto il termine romano Provincia Siriana, mentre il cristianesimo ha mantenuto il termine romano Palestina o il più consono Terra Santa. Un conto è una provincia amministrativa che porta il nome di una regione ma fa capo ad un impero storico, un altro asserire che quella provincia facesse parte di un grande stato mai esistito. La Siria, grande o piccola, esiste solo dal 1922.
Che poi aspiri a stravolgere le realtà storiche per la sua megalomania territoriale, rientra nel gioco della Grande Truffa Araba, quella sì, che reinventa la Storia da anni. Misterioso rimane il fatto che lei venga legittimato a trattare di Medio Oriente, proponendo le versioni fantastoriche arabo/islamiche e solo quelle.
Fanno il paio con “la passeggiata di Sharon” di Antonio Ferrari, testuali parole documentate alle Nazioni Unite negli interventi di alcuni diplomatici arabi. Altrettanto documentato, ma volutamente ignorato, che il Waqf – il custode dei luoghi santi islamici di Gerusalemme – aveva concordato con Sharon la visita sulla Spianata in quel del 28 settembre del 2000. Forse è possibile mantenere la Storia a livello scientifico e non solo politicizzato? Anche se, l'unica visione possibile oggi per un occidente ricattato appare il suo sostegno ai Paesi islamici a sfavore di Israele? 

Danielle Sussmann


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