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Terror Flotilla Milano, 6 giugno 2010. Al di là di qualsiasi considerazione politica e al di là di una manifesta impreparazione da parte dei militari israeliani di fronte a un'imbarcazione-trappola con terroristi a bordo, "pronti al martirio" come le bombe umane palestinesi, le foto dei soldati israeliani feriti mostrano la differenza fra pacifismo e quell'integralismo violento e anti-ebraico promosso dai Fratelli Musulmani (di cui fa parte Hamas) e da una rete antisionista che di fatto opera per annientare lo Stato di Israele, dopo una propaganda diretta a delegittimarlo agli occhi dell'opinione pubblica mondiale. Tutti sanno, ma ignorano deliberatamente quando esprimono opinioni, che la nave passeggeri Mavi Marmara era organizzata a cura dell'IHH, organizzazione legata ad Hamas ad al Qaeda e al network antiebraico Muslim Brotherhood. E' evidente che vi è una strategia collegata alla "Flotilla" e agli eventi luttuosi che hanno caratterizzato la sua azione; è chiaro che il network anti-ebraico e una certa politica della Turchia non sono rimasti sorpresi da quanto accaduto ed è palese che chi parte per il "martirio" ha una missione di provocazione violenta. Una visione realistica dei fatti dovrebbe evitare di deformarli e piegarli alla solita visone che si vuole avere delle politiche belliche e di sicurezza israeliane. Quello che è accaduto è tragico, ma ha radici in un piano premeditato che nulla ha a che vedere con le politiche di Israele. Questo assunto non deve tuttavia togliere spazio a una legittima critica verso la strategia di contenimento delle azioni (umanitarie e non) di sostegno al popolo palestinese, che deve cambiare sia per restituire un'immagine civile di Israele presso l'opinione pubblica internazionale, sia perchè vanno evitati a qualunque costo inutili spargimenti di sangue. Esistono, per esempio e per situazioni di inaspettata violenza (con uso di armi bianche o improprie), armi a choc elettrico, proiettili di gomma, cortine di fumo e gas, sistemi d'arma paralizzanti, pallottole soporifere: efficaci come proiettili, ma rispettose della vita umana. Roberto Malini Vedi foto: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2010/06/07/pop_soldati.shtml roberto.malini@gmail.com |
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