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Informazione Corretta Rassegna Stampa
04.06.2010 Nazismo, integralismo islamico, antisemitismo
Il loro legame raccontato da Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 04 giugno 2010
Pagina: 1
Autore: Piera Prister
Titolo: «Nazismo, integralismo islamico, antisemitismo»

Nazismo, integralismo islamico, antisemitismo
di Piera Prister

a destra Piera e Emanuela Prister

E’ stato pubblicato nel mese di maggio 2010 il libro, “A Mosque in Munich” di Ian Johnson, premio Pulitzer, ex giornalista del T.W.S. Journal e infaticabile ricercatore di archivi, casa editrice Houghton Harcourt, 318 pagine, 27 $, corredato da un’accurata bibliografia di tutti i documenti consultati.
Sul J.Post e’ apparsa poi nello stesso mese una recensione critica di Daniel Pipes, “ How Islamist Came to Dominate European Islam”, e sul T.W.S.Journal l’articolo di Matthew Kaminski, “The German Connection” sempre sul libro che e’ uscito da poco nelle librerie.
Ian Johnson fa un’analisi degli eventi e dei personaggi chiave che portarono negli anni ’50 alla costruzione della moschea e del centro islamico di Monaco di Baviera dove erano confluiti l’Islam delle Repubbliche Socialiste Sovietiche dell’Asia Centrale e Caucaso; l’Islam radicale dei Fratelli Musulmani; e nazisti antisemiti.
L’Imam della moschea poi, fu Nurredin Namangani che aveva partecipato attivamente alla repressione e distruzione di Varsavia nel 1944 con la divisione delle SS islamiche,“Ostturkischer Waffenverband” e che fu insignito della Croce di Ferro, la piu’ alta onorificenza tedesca.
Grazie quindi all’apertura recente di archivi americani e europei, classificati come segreti e contenenti migliaia e migliaia di documenti, si e’ fatta luce su cruciali episodi che collegati fra di loro ci svelano come l’Islam nella sue due facce, moderata ed armata, sia entrato nella Germania nazista nel periodo della II Guerra Mondiale, in seguito all’invasione tedesca dell’URSS e in seguito all’alleanza tra Hitler e il gran Mufti di Gerusalemme; e si sia poi espanso avanzando rapidamente nel resto d’Europa, trovando tutti i paesi europei piu’ o meno acquiescenti se non collusi.
L’Europa e’ stata insanguinata in lungo e in largo dal terrorismo islamico, come e’ avvenuto due volte a Fiumicino nel 1973 e nel 1985, alla Sinagoga di Roma nel 1980 e sulla nave “Achille Lauro”nel 1985; poi a Vienna nel 1985, a Lockerbie nel 1988 , a Madrid nel 2004, a Beslan nel 2004, a Londra nel 2005 e piu’ volte dal 1999 al 2010 a Mosca per il terrorismo ceceno, sia nelle stazioni ferroviarie che negli aeroporti, a teatro, a scuola, per terra e per mare.E anche nei cieli.
Poi dall’Europa ha raggiunto Buenos Aires con i due attentati antisemiti nel 1992 e 1994, e ancora gli Stati Uniti nel 1993 e nel 2001 con il primo e secondo attacco al “ The World Trade Center” di N.Y.
L’Islam sin dagli anni trenta aveva esercitato una fascinazione non solo su Hitler che si alleo’ con quel rabido antisemita di Amin Husseini, il Gran Mufti’ di Gerusalemme, ma anche su diversi intellettuali nazisti come Gehard von Mende, tedesco lettone di Riga, influente, colto e poliglotta che protesse molti musulmani sovietici che avevano in comune con lui l’antisemitismo e l’odio verso i bolscevichi che nel periodo della Rivoluzione d’Ottobre gli avevano ammazzato il padre.
Fu lui che protesse e scelse come imam della moschea di Monaco Nurredin Namangani, da molti definito “the nazi marionette” (pag 160) che aveva combattuto nella Divisione delle SS musulmane.
La moschea di Monaco di Baviera e’ una delle piu’ grandi moschee in Europa con la sua cupola azzurra e i suoi pini ed e’ stata il primo grande centro dell’islamismo europeo fin dall’immediato dopoguerra. Infatti, nel periodo post-bellico erano presenti in Germania centinaia e centinaia di migliaia di musulmani sovietici sbandati che Hitler aveva fatto prigionieri quando aveva invaso l’URSS con l’Operazione Barbarossa, e a cui aveva concesso la liberta’ a patto che ripudiassero la bandiera con la falce e martello e militassero sotto l’insegna della svastica.
Cosi’ avvenne. Passarono dal giogo sovietico al giogo nazista risoluti a vendicarsi dell’oppressione del regime di Stalin. Provenivano dal Turkestan, Kazakistan, Kirghisistan, Usbekistan, Cecenia etc...Un’intera divisione di un milione di soldati musulmani ex-sovietici divenne nazista, prese parte alle vicende belliche e offri’ un network di spionaggio nella lotta contro l’impero sovietico.
Furono proprio le SS musulmane della divisione “Ostturkischer Waffenverband” (o East TurkestaniArmed Formation) con il loro imam usbeco, Nurredim Namangani – che, liberato da un gulag sovietico dai nazisti- nel 1944 parteciparono alla repressione dei patrioti polacchi che combatterono fino all’ultimo, senza arrendersi, nell’ insurrezione di Varsavia prima che i nazisti con bombe e lanciafiamme la ridussero ad un cumulo di macerie. “The unit won infamy for helping put down the Warsaw city uprising in 1944” (pag.11) Distrussero la citta’ fin dalle fondamenta per non lasciare traccia della sua primigenia bellezza tanto che gli architetti che la ricostruirono dopo la guerra, si rifecero anche ai dipinti veneziani del Canaletto che l’aveva ritratta piu’ volte nelle sue tele.
Hitler fin dagli anni trenta aveva stipulato una salda alleanza con Amin al Husseini, il Grand Mufti’ di Gerusalemme -allora sotto Mandato Britannico- il sanguinario autore di progrom antisemiti contro la popolazione ebraica e gran divulgatore dei "Protocolli" che passo’ un periodo della sua vita in Europa, come agente nazista ad addestrare truppe musulmane bosniache. Efferatezza, dominio e antisemitismo erano i tratti in comune che i due avevano quando stipularono il patto nefasto che genero’ in Europa quel flagello di distruzione e di morte di cui si raccolgono ora i frutti avvelenati postumi.
Husseini era anche alleato dei Fratelli Musulmani, un gruppo terroristico che ha ispirato Al-Qaeda e Hamas, fondato nel 1928 da Hasan al Banna, il cui genero Said Ramadan padre di Tariq era gia’ negli anni ’50 un musulmano moderno ed occidentalizzato, colto e di bell’aspetto, s’era laureato in “Islamic Law” all’Universita’ di Colonia e guidava una costosissima Cadillac, dono dei Sauditi, e che ritroviamo proprio a Monaco a raccogliere fondi per la costruzione della moschea.
Lo consideravano tutti un moderato in Europa come in America tanto che persino il presidente Eisenhower lo ricevette alla Casa Bianca insieme ad un gruppo di musulmani nel periodo della guerra fredda per servirsi di lui come una spia della CIA contro il Comunismo.
Ed e’ per la stessa ragione che gli Americani poi hanno sostenuto in Afghanistan Osama bin Laden e i mujahedeen contro i Sovietici. Alla luce di tutte queste verita’ emergenti dagli archivi, e’ chiaro anche che l’attentato terroristico dei Palestinesi contro gli atleti israeliani all’Olimpiadi di Monaco del 1972 abbia trovato un forte supporto logistico e una base di collusioni e di connivenze gia’ esistenti in quella citta’, e che facevano ovviamente capo alla moschea suddetta.
Non solo, ma Mahmud Abouhalima, uno dei terroristi dell’attacco al The World Trade Center nel 1993 a N.Y. condannato con il carcere a vita, aveva frequentato proprio la stessa moschea.
Piera Prister Bracaglia Morante


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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