Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
"Sostituire un sogno con un altro, è la speranza di Pax Christi"
Cari amici, credetemi, io ho tanta simpatia per il mondo cattolico. Sono convinto che non solo gli ebrei, ma anche i cattolici sono vittime designate dell'espansionismo islamico: come dicono loro, "dopo sabato arriva domenica". E in Egitto come in Turchia, in Iraq come in Nigeria, la domenica è arrivata da un pezzo. Come premette chi discute con me (cambiando l'aggettivo, naturalmente) ho un sacco di amici cattolici, e però...
E però certe cose proprio non le capisco. Prendete l'"Osservatore Romano" di oggi. A pagina 6 vi si trova un comunicato del Concilio Ecumenico delle Chiese in cui si invita a pregare per la pace in Medio Oriente (e fin qui non ho obiezioni, anche se forse oggi la guerra guerreggiata si fa un po' più in là, per esempio in Afghanistan). Ma subito si aggiunge "Sono ormai trascorsi sessant'anni da quando la suddivisione della Palestina si è trasformata in un incubo. Eppure il sogno di una nazione non può essere soddisfatto a scapito di un'altra." Scusate, che vuol dire? Adesso non ce l'avete neppure con l'"occupazione", ma con la fondazione dello stato di Israele? E' un "incubo"? Cosa volete fare esattamente per dissolverlo? Disfare lo stato di Israele? E a proposito di sogni realizzati che diventano incubi, perché non andate a raccontare questa cosa agli algerini, che cinquant'anni fa hanno cacciato un milione e mezzo di abitanti, inclusi gli ebrei che vi vivevano da prima dell'Islam? Perché non predicate la pace fra India e Pakistan, dove i sogni soddisfatti a scapito degli altri sono due e non uno e le guerre non sono state né più piccole né meno frequenti del Medio Oriente? Perché non parlate del sogno del Kossovo e di quello di Bosnia?
Non vado avanti, perché se no riempio un libro di geografia. Non mi sfugge che nel Concilio Ecumenico delle Chiese vi sono tante realtà, per esempio anche quei luterani che settant'anni fa purificarono razzialmente le loro chiese, cacciando letteralmente nei lager i loro membri convertiti di origini ebraiche (altro che Pio XII...). Di loro non parlo, visto che in Italia contano poco. Ma per i cattolici al convegno di Ginevra da cui è uscito questo bel comunicato c'era Pax Christi, che è un'organizzazione pochissimo religiosa e molto politica, l'equivalente di Diliberto in ambito clericale, che pubblica regolarmente un libello mensile di diffamazione antisraeliana. Mi chiedo solo se l'adesione delle chiesa Cattolica a questa malcelata voglia di abolire lo Stato di Israele c'entri con la bizzarra pretesa per cui il suo rappresentante in quella parte del mondo ha il titolo di "Custode di Terra Santa e Guardiano del Monte Sion", cioè implicitamente rivendica un dominio cristiano su Gerusalemme che corrisponde al progetto di un'"internazionalizzazione" della città santa. Insomma, c'è ancora voglia da parte della Chiesa di sostituire il "sogno" ebraico con il suo: lo stesso progetto in fondo che ha prodotto secoli di ghetti e di roghi. Quelli che veramente sono amici del popolo ebraico in Vaticano, farebbero bene a rendersene conto.
Ugo Volli