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La Repubblica Rassegna Stampa
30.05.2010 L'inviata di Repubblica a Parigi non legge IC
altrimenti era informata già da settimane e risparmiava il viaggio

Testata: La Repubblica
Data: 30 maggio 2010
Pagina: 17
Autore: Anais Ginori
Titolo: «Appello della Diaspora, Netanyahu all'attacco»

Leggendo l'articolo uscito oggi, 30/05/2010, su REPUBBLICA, a pag.17, con il titolo " Appello della Diaspora, Netanyahu all'attacco", ci è venuto il dubbio che l'autore, Anais Ginori, abbia consegnato un pezzo scritto qualche settimana fa, tanto è vecchio l'argomento. Che REPUBBLICA se ne accorga solo ora è curioso, eppure sembra che oper scriverlo Ginori sia andata fino a Parigi. Poteva restare a casa, apriva Ic e sapeva già tutto, Persino con settimane di anticipo.
Ecco l'articolo:

 «Anziché criticare Israele, questi intellettuali dovrebbero lanciare un appello ai palestinesi». Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto così al movimento di ebrei europei riuniti nell´appello JCall (European Jewish Call For Reason) che si oppone all´attuale politica del governo israeliano. Non si placa la polemica sul documento promosso da illustri rappresentati della diaspora, molti dei quali francesi, già pubblicato su diversi giornali europei e presentato al parlamento europeo il 3 maggio. «Vogliamo dare vita a un movimento europeo capace di fare intendere a tutti la voce della ragione» scrivono i primi firmatari del testo, tra cui gli scrittori Alain Finkielkraut e Bernard-Henri Levy, il Nobel per la Fisica Daniel Cohen-Tannoudji, l´ex presidente della Svizzera Ruth Dreifuss, il rabbino di Bruxelles David Meyer, lo storico Pierre Nora. Dall´Italia, ha firmato anche Gad Lerner. «Ancora una volta l´esistenza di Israele è in pericolo - continua l´appello consultabile al sito jcall. eu - . Il pericolo non proviene soltanto dalla minaccia di nemici esterni, ma dall´occupazione e dalla continua espansione delle colonie in Cisgiordania e nei quartieri arabi di Gerusalemme Est». In poche settimane, il testo è stato sottoscritto da circa 6mila ebrei europei, adesioni trasversali e bipartisan. Ma sono arrivate anche molte critiche. In Francia, è stato lanciata una contro-petizione, su iniziativa dei filosofi Raphael Drai, Smuel Trigano, Pierre-André Taguieff. «L´idea di una pace imposta a Israele attraverso la pressione internazionale - rispondono - è contraria all´idea di democrazia». «Questa petizione è un errore» ha commentato anche il ministro della Cultura israeliano, Limor Livnat. Il quotidiano Haaretz ha salutato invece come una buona notizia il fatto che «migliaia di ebrei sparsi nel mondo, tra i quali molti nomi importanti, chiedano la fine di un´occupazione che dura da quarantatré anni». 

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