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La Stampa Rassegna Stampa
30.05.2010 Medio Oriente nucleare: l'ipocrisia dell' Onu
La cronaca di Francesco Semprini

Testata: La Stampa
Data: 30 maggio 2010
Pagina: 16
Autore: Francesco Semprini
Titolo: «Atomiche, Israele protesta»

Nessuno si aspetta che dall'Onu escano risoluzioni equilibrate, un'assemblea dominata per tre quarti da paesi terzomondisti o apertamente governati da dittature. Per cui anche l'ultima sceneggiata sul medio oriente nucleare, che vede sul banco degli imputati Israele e non l'Iran, rientra nella quotidianità del Palazzo di vetro.
Bene ha fatto Netanyahu ad accusare di ipocrisia il consesso, dopo aver risposto un secco no alla domanda di iscriversi al club dei 'cosidetti' antinuclearisti. Ne discuterà martedì con Obama, e speriamo che il pugno di ferro nel guanto di velluto sia il più deciso possibile.
La notizia è su tutti giornali.  Ottimo il pezzo di Guido Olimpio sul CORRIERE della SERA, stranamente corretto il pezzo di Umberto De Giovannageli sull'UNITA', perfetta l'analisi di Gian Micalessin sul GIORNALE.
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«È un passo in avanti verso la creazione di un mondo senza armi nucleari», dice Ali Asgar Soltanieh, rappresentante dell’Iran presso l’Aiea."  mentre Teheran sta completantdo la creazione dei suoi impianti atomici. L'ipocrisia dell'Onu è tutta in questa frase.
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/05/2010, la cronaca di Francesco Semprini, a pag. 16, con il titolo " Atomiche, Israele protesta "

Bibi e Obama, arrivederci a martedì

Israele condanna, l’Iran applaude, gli Usa esprimono riserve. All’indomani della chiusura dei lavori della Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (Tnp) le reazioni sono contrastanti. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon parla di «successo», ma il cammino verso un Medio Oriente senza armi atomiche, così com’è, non convince. Sebbene tutti abbiano approvato il documento finale nel quale viene delineato un piano di azione contro il riarmo atomico, rimangono sostanziali divisioni sulle richieste a Israele, che tutti considerano una potenza nucleare, ma che non ha mai aderito al Tnp e tantomeno ha mai denunciato arsenali nucleari.
Il punto più controverso del documento di 28 pagine è che Israele aderisca al Tnp mettendo le sue testate sotto il controllo dell’Aiea. «Un’ipocrisia», denuncia lo Stato ebraico che attraverso il consigliere del premier Benjamin Netanyahu dice che «non coopererà alla sua attuazione». La risoluzione del Tnp, secondo Nir Hefetz, «ignora la realtà del Medio Oriente e si concentra su Israele, l’unica democrazia della regione, mentre l’Iran, che viola sistematicamente il Tnp, non viene nemmeno menzionato». Il consigliere dice «che la questione sarà sollevata nell’incontro di martedì fra Barack Obama e Netanyahu». Gli Usa hanno preso le distanze per la menzione su Israele di cui sono «profondamente rammaricati». Allo stesso tempo l’amministrazione Usa critica il comportamento dell’Iran, definendo «inaccettabile» la soluzione di compromesso proposta da Brasile e Turchia.
Teheran da parte sua plaude all’accordo: «È un passo in avanti verso la creazione di un mondo senza armi nucleari», dice Ali Asgar Soltanieh, rappresentante dell’Iran presso l’Aiea. Quanto alle riserve espresse da Washington sulla menzione di Israele, Soltanieh le definisce «simboliche». «Gli Stati Uniti - ha detto - sono obbligati a prendere atto della richiesta della comunità mondiale, e al fatto che Israele apra i suoi stabilimenti agli ispettori».
Ma è la Francia a rincarare le dosi nei confronti di Teheran, spiegando che avrebbe auspicato testi «più incisivi» sulla crisi iraniana che secondo il ministro degli Esteri Bernard Kouchner è «al centro delle preoccupazioni della comunità internazionale». Dall’Unione europea, infine, arriva la disponibilità dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Catherine Ashton, a cooperare da subito al processo di «attuazione della risoluzione sul Medio Oriente».

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