Amnesty International senza credibilità L'analisi del Foglio
Testata: Il Foglio Data: 29 maggio 2010 Pagina: 3 Autore: La redazione Titolo: «Amnesie international»
Tutto quello che Amnesty non ha capito nel suo ultimo rapporto sull'Italia. Lo spiega il FOGLIO di oggi, 29/05/2010, a pag. 3, in un articolo intitolato "Amnesie international".
Quale dei due è quello giusto ?
Amnesty International si era guadagnata un prestigio fondato sulla capacità di denunciare le violazioni dei diritti umani sotto tutte le bandiere ed è anche per questo che la lettura del rapporto sull’Italia di questa organizzazione desta tanta sorpresa e tanta irritazione. L’immagine di un paese che butta a mare chi tenta di raggiungere le sue sponde, che sottopone i rom a un trattamento sostanzialmente discriminatorio o razzista, nelle cui carceri si esercita metodicamente la tortura da parte delle Forze dell’ordine, appare del tutto insensato a chi in Italia ci vive. E’ evidente che non è “illegale” sgomberare campi rom non autorizzati, ma è illegale costituirli, in Italia come in qualsiasi altro paese. E’ altrettanto evidente che la responsabilità delle tragedie delle carrette del mare è del racket che sfrutta gli immigrati clandestini, così come non si può imputare all’Italia il fatto che altri paesi, nel caso specifico la Libia, non abbiano un sistema di asilo accettabile. Alla Libia, peraltro, è stato attribuito più volte un ruolo preminente nella struttura delle Nazioni Unite per la garanzia dei diritti umani, il che significa che, caso mai, non è solo l’Italia a chiudere un occhio sulle sue vistose deficienze in questo campo. Episodi di violenza su detenuti sono assolutamente marginali e vengono perseguiti dalla giustizia italiana senza alcuna copertura da parte degli organi politici. Questa è la realtà di un paese impegnato in una difficile opera di contrasto dell’immigrazione clandestina e di integrazione di quella legale. Un paese nel quale non tutto funziona alla perfezione, naturalmente, al quale possono servire anche critiche puntuali. Se invece lo si dipinge come una sorta di gigantesco lager si perde, e gravemente, di credibilità.
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