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Il servizio assistenza clienti della COOP- CONAD sta avendo un bel da fare a rispondere a tutte le proteste che stanno ricevendo. ANSA) - WASHINGTON, 26 MAG - Un'iniziativa che «introduce MO:CONAD, NESSUN BOICOTTAGGIO, FRATTINI SI INFORMI MEGLIO
(V.'MO: FRATTINI, DA COOP-CONAD AZIONE...')DELLE 15:52 (ANSA) - ROMA, 26 MAG - «Abbiamo fatto già ieri un comunicato in cui precisiamo che non è in atto alcuna attività di boicottaggio da parte di Conad sui prodotti di Israele provenienti dai territori occupati, il ministro Frattini farebbe bene a indirizzare meglio le sue critiche». Così l'ad di Conad, Camillo de Berardinis, replica al ministro degli Esteri che ha definito pericolosa e razzista la decisione di Coop e Conad di sospendere la vendita di alcuni prodotti ortofrutticoli provenienti dai territori palestinesi occupati. «Non è nella nostra natura fare azioni di boicottaggio - aggiunge De Berardinis - Frattini si informi meglio». Ieri Conad aveva diffuso una nota in cui si sottolineava «la strumentalizzazione della vicenda e lo dimostra il fatto che il prodotto in questione, il pompelmo proveniente da Israele, ha una sua stagionalità che, come ben sanno gli operatori, si è conclusa ad aprile; quando le produzioni di pompelmo saranno nuovamente disponibili, le forniture proseguiranno regolarmente». (ANSA). M.O., boicottaggio prodotti israeliani: presentata interrogazione bipartisan alla Camera L’on. Fiamma Nirenstein e l’on. Andrea Orsini (PDL) hanno presentato alla Camera un’interrogazione in merito alle notizie secondo le quali le catene di supermercati COOP e CONAD avrebbero deciso di escludere dai loro scaffali le merci prodotte in Israele. Dopo aver sottolineato “che tale scelta si basa su un pregiudizio ideologico verso lo stato di Israele, uno stato amico ed alleato dell’Italia, una delle poche democrazie compiute del Medio Oriente”, i parlamentari affermano “che questi atteggiamenti ricordano in modo inquietante il boicottaggio dei negozi ebraici posto in atto da alcune dittature negli anni 30 in Europa” Nell’interrogazione si chiede quindi al Governo di “prendere posizione in ordine a tale scelta, che fra l’altro penalizza gravemente i consumatori italiani, pur nel rispetto della libertà di impresa doveroso in una nazione ad economia di mercato” e di valutare se il comportamento delle due catene della grande distribuzione non violi “le norme contro le discriminazioni razziali, politiche o religiose previste dal nostro ordinamento”. L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai deputati Renato Farina ed Enrico Pianetta del PDL e Paolo Corsini e Pierangelo Ferrari del PD. Roma, 26 maggio 2010 |
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