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Coop-Conad le mail dei nostri lettori ! 26/05/2010

Riceviamo tantissime mail dai lettori, ci scusiamo se non tutte verranno pubblicate. grazie !
IC redazione

per protestare si può usare questo indirizzo
l servizio.assistenzaclienti@coopitalia.coop.it
cordialmente
luciano steve
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Ho chiamato il numero verde della Coop per chiedere chiarimenti, ho avuto la sensazione da parte della operatrice telefonica di un malessere di questa faccenda che naturalmente non piace neanche a me, ed ho chiesto un chiarimento della loro posizione si Facebook del quale vedo spesso. Naturalmente Informazione Corretta è molto importante per me par avere molte informazione vere. Su facebook, ho sempre espresso il mio forte legame con Israele ed il Popolo Ebraico del quale faccio parte.
Spero di avere vs. notizie. In fede / Shalom. Maurizio Piha
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Qua i cretini originali
http://www.stopagrexcoitalia.org/
elà la unicoop di firenze: lontani i tempi in cui shimon peres raccoglieva fondi anche per i bimbi palestinesi (curati dagli israeliani)

 http://www.coopfirenze.it/images/informatori/pdf/88.pdf

http://www.coopfirenze.it/informazioni/informatori/articoli/4703

 si potrebbe chiedere come mai non arriva niente da Gaza, visto che hanno distrutto tutte le serre e le infrastrutture agricole!
Tina Fronte
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a tutte le sedi coop elencate qui
http://www.coopfond.it/index2.htm
abbiamo inviato il ns msg contro il boicottaggio COOP.

Saluti cordiali

Cristiani Amici di Israele
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mi è stato riferito che coop ha intrapreso un boicottaggio delle merci israeliane.
ho trovato la notizia talmente bizzarra che aspetto fiducioso Vs smentita.
anche perchè le motivazioni che mi sono state riferite sono ancora più farlocche: la mancanza di etichettatura dei prodotti della west bank...
è ovvio che laddove non dovessi avere Vs smentita sarò costretto a ritirare tutti i miei depositi aperti presso il Prestito Soci.

cordiali saluti
stefano torello
genova

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Su, cari razzistucoli da quattro soldi,se volete che un vostro ex cliente rimetta piede nella vostra bottega,dovete avere il coraggio di appiccicare sulle vetrate d'ingresso la scritta:

QUESTO NEGOZIO E' ARIANO
così come hanno fatto i vostri ignobili predecessori negli anni'37-'38.E già.Perché dovete avere il coraggio delle vostre azioni senza nascondervi dietro presunte poco chiare etichette.Uomini siate,non etichette.
Michele Rinaldi,non ebreo,cristiano,cattolico disgustato.
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Gentile Redazione,
Vi allego la mia mail inviata agli indirizzi COOP da Voi indicati.
Distinti saluti
Daniele Coppin

In considerazione della decisione da Voi assunta di interrompere la vendita di prodotti di cui si sospetta, a parere di alcuni Vostri clienti, che provengano dai “Territori palestinesi occupati”, termine con il quale si intendono i territori giordani occupati da Israele durante la “Guerra dei Sei Giorni”, nel 1967, ritengo necessario, come consumatore e cittadino italiano, che sia verificata la provenienza e la tracciabilità di tutti i prodotti da Voi venduti. In particolare, ritengo che, considerate le palesi violazioni dei diritti umani avvenute in passato e talora ancora in atto in Paesi quali Arabia Saudita, Iran, Cina, Corea del Sud, Corea del Nord, Pakistan, Libia, Algeria, Sudan, Venezuela, Cuba, Russia, Sudan, Spagna, sia diritto dei consumatori che forniate garanzie circa la NON provenienza dai tali Stati dei prodotti da Voi commercializzati, sia per ciò che concerne la loro produzione che per quanto riguarda la loro lavorazione. Inoltre, considerate le condizioni dei nativi americani negli USA, in Canada e Messico, il rischio di estinzione dei popoli amazzonici del Brasile, l’attuale occupazione di territori armeni da parte della Turchia, la passata discriminazione degli aborigeni australiani da parte del governo di quel Paese, ritengo sia necessario da parte Vostra rivedere la commercializzazione dei prodotti provenienti da tali Stati o lavorati in essi.
In assenza di tali decisioni da parte Vostra, appare lecito considerare la Vostra scelta di non commercializzare alcuni prodotti di provenienza israeliana per ciò che appare evidente a tutti: un atto di boicottaggio commerciale che, equiparando il governo israeliano con il suo popolo, tradisce un pregiudizio antiebraico/antiisraeliano degno dei vari neonazisti ed islamofascisti che dominano la scena mediorientale e terzomondista.
 
Cordiali saluti
 
Daniele Coppin
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in merito  alla decisione della dirigenza  di  Coop  e  Conad
di  aderire  al boicottaggio  di prodotti agricoli provenienti  da  Israele , Cisgiordania e  Striscia di Gaza , così come richiesto da varie associazioni ,  ho deciso  , anche se a malincuore , di non  effettuare  acquisti nei suddetti supermercati fino a quando  il boicottaggio di quei prodotti agricoli non sarà ufficialmente abrogato

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In merito al vergognoso boicottaggio contro i prodotti di Israele ho visto una lettera di smentita della Conad (che allego dopo la firma). Se la risposta fosse autentica, non ci sarebbe problema, tuttavia una frase mi ha lasciato un dubbio: "Il fornitore ... ha certificato che la totalità (99,6%!) dei prodotti da esso importati da quelle aree proviene dallo Stato di Israele e non dai territori che l' "Onu ha dichiarato illegalmente occupati." Quali sono i territori illegalmente occupati da Israele e quale risoluzione ONU li definisce? Segue il testo integrale della lettera della Conad (che spero autentica.
Cordiali saluti Paolo Mantellini

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Mai più coop,mai più.. Siete antisemiti ! ma gli articoli che arrivano dalla cina o da alcuni paesi del medio oriente,,,sono democratici? Vorrei scrivere tutta la rabbia che ho nei vostri confronti,ma tanto non servirebbe a nulla, siete ottusi. Ma sappiate che mai più nella vita mia e dei miei figli, amici e piùgente possibile, mai più, mai più compreremo qualcosa coop o conad. Tanto quello che vi interessa è ovviamente il soldo !¦ E io non sono ebreo, tanto per la cronaca e votavo anche a sinistra. Vergogna ! Mai più
Mauro della Bella

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LETTERA APERTA A COOP ITALIA, Tel. 800805580
COOP ADRIATICA, Tel. 800857084
COOP CONSUMATORI NORDEST, Tel. 800849085, servizio.clienti@nordest.coop.it
COOP ESTENSE, Tel. 800850000, filodiretto@mu.estense.coop.it
COOP LIGURIA, Tel. 800011761, filodiretto@liguria.coop.it
COOP LOMBARDIA, Tel. 800016706, filodiretto@lombardia.coop.it
NOVACOOP, Tel. 800238380
UNICOOP TIRRENO, Tel. 800861081, filodiretto@unicooptirreno.coop.it UNICOOP FIRENZE, Numero Verde
IPERMERCATI Tel. 800623623 comunica@coopfirenze.it
Oggetto: vostro boicottaggio prodotti israeliani
Dopo aver letto con attenzione varie notizie e commenti sui giornali e i media, nonché le vs dichiarazioni in oggetto, sono a comunicarvi quanto segue. 1. Premessa. I territori in questione si possono definire in vari modi; non essendo ancora stato raggiunto alcun accordo politico, il modo migliore e più onesto è di chiamarli contesi; altre definizioni (occupati, liberati) sono faziose, quindi inaccettabili da parte di enti terzi o apolitici. In particolare non possono essere definiti occupati, in base alla Convenzione di Ginevra, perché: a. dal 1948 al 1967 furono occupati dalla Giordania, che nel 1950 li annesse (perciò cambiò nome da Transjordan a Jordan) senza alcuna protesta da parte dell’ONU, del mondo, degli stessi arabi locali; b. quindi, in seguito alla guerra del 1967, furono occupati rispetto alla Giordania, perlomeno de facto; c. da quando (fine anni 1980) la Giordania se ne andò unilateralmente, questi territori sono contesi; quando si arriverà a una definizione politica accettata dalla cosiddetta comunità internazionale, avranno un nome; per ora restano contesi. 2. Nella forma. Trovo nei vs comunicati una forma poco chiara o elusiva: se il problema, come dite, è formale (certificare l’origine) e NON politico, nonché dettato da norme europee ecc., perché non esigete tale certificazione a priori? Intendo certificazione precisa sui punti da voi richiesti, non vaga sulla geografia dei luoghi. Inoltre mi interessa sapere se esigete tali certificazioni solo nei confronti di Israele o di tutti i Paesi sospettati o sospettabili o certificati come regimi sfruttatori, repressivi, sanguinari ecc.? 3. Nel merito. Ritengo che il boicottaggio, che ormai da molto tempo è stato giustamente dimenticato nel mondo dell’economia, sia una forma di lotta politica pericolosa, che può essere presa in considerazione solo casi rari e eccezionali (che non c’è bisogno qui di esemplificare), quindi solo ai massimi livelli (fatta salva la libertà di scelta del singolo cittadino) e non certo tra democrazie avanzate, tra le quali vigono strumenti legittimi e efficaci. Perciò giudico i vs comunicati e la vs decisione più alla stregua di una posizione politica di parte che a una impossibilità di certificazione tecnica: ai problemi tecnici si trova sempre soluzione. Infine. Commento personale: sarà involontario da parte vs, ma a me tutto ciò richiama alla mente altri recenti boicottaggi (alludo ai negozi giudaici da parte nazifascista solo una settantina d’anni fa); giudei, israeliani, israeliti, insomma si trova sempre un pretesto per dar la caccia all’ebreo. O no? Pertanto Sono a informarvi che applicherò nei vs confronti la stessa astensione dagli acquisti e sarà mia cura renderne edotti famigliari, amici, conoscenti e tutte le persone che reputo dotate di autonomia di giudizio
David Nizza  (Israele)

 

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Vi giro il testo della mail inviato all'ufficio stampa Esselunga.

Cordiali saluti
Gentile ufficio stampa, vi mando il link all'articolo del Corriere sull'argomento in oggetto, come occasione per consolidare la qualità dell' immagine della vostra insegna prendendo motivate distanze dalla concorrenza.

http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_24/supermercato-coop-conad-agexco-cisgiordania_territori%20occupati_13f5d344-6732-11df-a510-00144f02aabe.shtml

Da cliente Esselunga, ho spesso apprezzato la qualità dei prodotti di provenienza israeliana nei vostri PdV, in particolare i freschi coltivati con agricoltura biologica.

Da persona convinta del diritto all'esistenza di Israele, ho spesso ringraziato le scelte della catena che non ha sino ad ora perseguito politiche commerciali con intenti antisemiti.

Da democratica, ho cercato di informarmi sulla condizione dei Palestinesi, incluse le relazioni di lavoro con Israele, leggendo e parlando con la gente durante le mie visite al Paese: se il boicottaggio dovesse funzionare o estendersi, dove troveranno sussistenza i Palestinesi che oggi sono impiegati nell'agricoltura, nelle costruzioni, nei servizi per conto di Israele?

La falsa coscienza degli odiatori di Israele, calpesta cinicamente gli interessi del popolo che dice di proteggere.
Non vi sarà difficile reperire i dati che dimostrano quanto pesi nell'economia dei territori la mano d'opera palestinese impiegata da Israele.

Grazie per l'attenzione.
Bianca Tinti

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