mercoledi` 27 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei č il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
26.05.2010 La mega-moschea a Ground Zero sarā il nuovo cavallo di Troia. Non s’ha da costruire nč ora nč mai
Commento di Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 26 maggio 2010
Pagina: 1
Autore: Piera Prister
Titolo: «La mega-moschea a Ground Zero sarā il nuovo cavallo di Troia. Non s’ha da costruire nč ora nč mai»

"La mega-moschea a Ground Zero sarā il nuovo cavallo di Troia. Non s’ha da costruire nč ora nč mai"
di Piera Prister

(in alto a destra Piera Prister accanto a Daniel Pipes a Dallas)

Domenica 6 giugno 2010 e’ prevista una grande manifestazione a Ground Zero, per protestare contro la costruzione della gigantesca moschea a 13 piani che costera’ milioni e milioni di dollari.  

 Gli organizzatori hanno scelto per la protesta questa data perche’ e’ l’anniversario dello sbarco glorioso degli Alleati in Normandia che avvenne il 6 giugno del 1944 contro gli imperi islamo-nazi-fascisti.  

La gente a New York grida all’oltraggio e  vuole impedirne la costruzione che suona come una beffarda provocazione per molti che non credono ai buoni propositi dell’Imam Feisal Abdul Rauf che se ne e’ fatto promotore. Si sta indagando su di lui che non sembra proprio uno stinco di santo, ne’ pio e ne’ religioso come vogliono farci credere ma incline all’odio e al fanatismo. Anche lui come il pastore Jeremiah Wright, s’era espresso  duramente contro l’America all’indomani di “September 11”.  Le proporzioni gigantesche della costruenda moschea a Ground Zero e il suo profilo soverchiante sono una sfida a N.Y. ci ricordano di quell’enorme cavallo ligneo di Troia, che gli improvvidi Troiani, stanchi dell’assedio decennale da parte dei Greci, fecero entrare con funi e corde dentro la citta’ aprendo un varco tra le mura che la proteggevano. Sembrava un bel dono pacificatorio, ma in verita’ nascondeva nel suo ventre l’insidia dei Danai (i Greci) che di nottetempo, armati fino ai denti, sgattaiolarono giu’ dal  cavallo e misero a ferro e fuoco la citta’. Colsero di sorpresa i Troiani che per l’ebbrezza  del vino e per il forte desiderio di pace -che pensavano fosse imminente- avevano allentato la guardia dandosi ai bagordi.

Folli! Non avevano creduto a Laocoonte che li aveva messi in guardia e che, brandendo una lancia la scaglio’ contro il cavallo che risuono’ di armi, gridando: “Timeo Danaos et dona ferentes”. (Temo i Danai anche quando portano i doni).  

Sono passati millenni da quell’evento storico narrato da Omero e da Virgilio ma intellettuali, politici e uomini di potere non hanno ancora  imparato la lezione.

Costruire la moschea a Ground Zero significherebbe dissacrare un sacrario che ricorda il terrore dell’11 settembre, la distruzione delle due Torri Gemelle,  i tremila morti assassinati da terroristi arabi, e le centinaia tra i vigili del fuoco e le forze dell’ordine che perirono tra le fiamme nel tentativo di salvare vite umane; mentre le televisioni di tutto il mondo trasmettevano scene di folle esultanti e di bambini acclamanti che nei paesi arabi e in Palestina zompavano dalla felicita’. 

 E’ un affronto, con tanti spazi che ci sono qui in America, proprio li’ vogliono costruirla!

 E’ chiaro che gli Arabi con un ghigno beffardo, astutamente stanno testando la nostra dappocaggine.

 Conquistano tutto e tutti con il potere dei loro petroldollari. Il sindaco di N.Y. Michael Bloomberg che non e’ certo Rudy Giuliani, e’ d’accordo con la sua costruzione; in Italia su Repubblica, Zucconi se ne  definisce entusiasta...

 E’ interessante leggere l’analisi che ne fa  invece Wafa Sultan in “Jihad Watch” il 19 maggio 2010. Una moschea, soprattutto a Ground Zero, significherebbe “la  VITTORIA della marcia dell’Islam per stabilire il suo ultimo goal sugli infedeli: la loro sottomissione alla Sharia Law”. 

 C’e’ chi fa affari d’oro direttamente o indirettamente con quei regimi di tiranni e affamatori dei loro stessi popoli, con quei regimi femminicidi che oltraggiano le donne, le fustigano e le lapidano. O con l’Iran, il cui Ministro della Difesa, Ahmad Vahidi e’ ricercato dall’Interpol e dai magistrati argentini per le bombe antisemite ed islamonaziste di Buenos Aires. Tutti lo sanno ma purtroppo le loro malefatte non indignano proprio nessuno e intanto quelli avanzano e noi indietreggiamo, e a poco a poco ci conquisteranno.

Purtroppo i capitali arabi sono delle divinita’ da adorare, sono forti e sono dappertutto, nelle banche come nei giornali e persino nelle squadre di calcio. Anche dietro le testate che sembrano le piu’ occidentalizzate e democratiche si nascondono i finanziatori arabi che tirano acqua ai loro mulini in termini di corruzione e disinformazione.  Ci controllano e vogliono sempre piu’ controllarci, assorbirci nella loro totalita’, anche con la scusa del rispetto del principio del pluralismo religioso che loro sono i primi a non rispettare, ammazza-cristiani, ammazza-giudei e ammazza-apostati come sono.   

L’Islam poi non e’ solo una religione. E’ la religione una sua forte componente, dietro cui si nasconde un’ ideologia nazi-islamo-fascista spietata, fanatica e violenta; retrograda e intollerante che gia’ ha messo piede nei tribunali occidentali e si chiama la legge della Sharia. Ed e’ per giunta armata.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT