Che ne pensa Romano del boicottaggio della Coop 25/05/2010
Copia di e-mail inviata a Sergio Romano:
Dr. Romano,
Cosa ne pensa delle associazioni antisraeliane di professione che promuovono l’odio per Israele e sono riuscite da ieri 23 maggio a raggiungere un “successo” ottenendo la rimozione dei prodotti agricoli “made in Israel” dagli scaffali della Coop e di Conad i cui dirigenti, con surreali e penose giustificazioni, si appellano alla non tracciabilità del prodotto laonde proteggere il consumatore? Vien da chiedersi se applichino la stessa regola ai tanti altri prodotti provenienti dal resto del mondo. Innanzitutto, i prodotti “incriminati” rappresentano lo 0,4% della produzione israeliana. Sono relegati agli insediamenti in Cisgiordania che il diritto internazionale chiama territori contesi (in virtù di due linee armistiziali) e la propaganda politico-mediatica: occupati. 2) l’economia cisgiordana, da un anno, è decollata grazie alla cooperazione israelo-palestinese, e ai circa 48 mila palestinesi che lavorano negli insediamenti israeliani. Vero che Abu Mazen vuole che questi palestinesi lascino gli insediamenti. Altrettanto vero che in casa palestinese, e più ampiamente araba, la propaganda è uno stile di vita. Gaza ha dimostrato che solo Israele è una fonte di reddito per i palestinesi. I nemici di Israele in Occidente stanno invece tagliando le gambe ai palestinesi dei Territori, e poco o nulla intaccano della florida ed inarrestabile economia israeliana. Quiz del giorno: chi è che verrà danneggiato da questo stupido boicottaggio? E’ così che le associazioni filopalestinesi manifestano la loro solidarietà ai palestinesi?