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Ugo Volli
Cartoline
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Una notizia terribile e sconvolgente, che però forse finisce bene 24/05/2010

Una notizia terribile e sconvolgente, che però forse finisce bene



Cari amici, sto per dirvi una cosa che non vi piacerà, che potrà farvi male. Se siete in piedi col blackberry sedetevi, per favore; se ci sono bambini che possono sbirciare sul computer mandateli via; se siete voi stessi minori o deboli di cuore per favore astenetevi dal continuare. Non stampate questa pagina e non inoltratela a persone men che fidate. Chissà a chi potrebbe finire in mano e che danni fare.

Ecco, quel che devo dirvi è questo. A Gaza ci sono gli estremisti. ESTREMISTI. E-STRE-MI-STI. A Gaza. Non è terribile? Non sono i terroristi che blaterano i sionisti, ma estremisti sì. Estremisti.

Mi dite di calmarmi, mi ripetete che forse non è vero, mi chiedete se sono sicuro e come lo so? Certo che sono sicuro. Sapete dove l'ho letto? Su "Repubblica"; non è proprio "Il manifesto", o l'"Unità", ma è pur sempre la nostra guida morale in questi tempi di terribile dittatura fascista in Italia. E sapete da chi l'ha saputo "Repubblica"? Dall'Unrwa, l'agenzia dell'Onu (che già solo per questo è buona), la quale si occupa con affetto e dedizione dei profughi palestinesi badando a farli crescere e moltiplicare, evitando cioè in ogni modo che si integrino nei paesi arabi circostanti, perdendo con ciò la loro preziosa identità nazionale.

Be', adesso che ho iniziato vi dico tutto: quel che è successo, secondo "Repubblica" e l'Unrwa è questo (http://www.repubblica.it/esteri/2010/05/23/news/gaza_devastato_un_campo_estivo_per_bambini_da_un_gruppo_armato_e_con_il_volto_coperto-4280860/): "una trentina di uomini armati dal volto coperto che ha letteralmente devastato, all'alba di oggi, un campo estivo per i bambini della Striscia di Gaza, organizzato dall'Unwra, l'agenzia Onu per i profughi palestinesi. I vandali hanno legato una guardia all'ingresso, dato fuoco alle tende e danneggiato i bagni della struttura. L'attacco non è stato rivendicato, ma gli aggressori hanno lasciato una lettera con tre pallottole nella quale minacciano di uccidere John Ging, responsabile dell'Unwra nella Striscia, se continueranno le attività a favore dell'infanzia."

Il quale John Ging spiega, nel titolo della notizia, anzi "accusa: Atto di estremisti". Estremisti, vedete. E-STRE-MI-STI. Che condanna terribile. Non è possibile, lasciatelo dire a un buon eurarabo,anche se lo dice lui. A me resta la convinzione che i palestinesi, essendo buoni e ospitali, non volessero fare del male, solo divertirsi un po'. Del resto il regalo di proiettili fra onorati combattenti è un atto di amicizia, che è rimasto fra i costumi delle organizzazioni dedite a tutelare la continuità Islamica nel Sud Italia occupato dagli italiani (ma tornerà all'Islam, ve lo prometto), come la mafia e la camorra. Di solito è contraccambiato con cospicue somme di denaro...
 
Un'ultima piccola aggiunta, sempre da Repubblica: "L'amministrazione di Hamas a Gaza [che, lo sappiamo tutti, è buona e santa subito, UV] ha condannato l'attacco al campo dell'Onu. Tuttavia in passato il dipartimento per i diritti dei profughi, che fa capo al movimento islamico, ha accusato l'Unwra di "invadere culturalmente le menti dei bambini" promuovendo idee a favore del "perdono, la coesistenza e per dimenticare il passato". Ecco, forse il problema è questo. Non sono estremisti, sono ricordatori. L'Unrwa, con tutte le più buoni intenzioni del mondo, beninteso, fa cantare ai bambini "Chi ha dato ha dato/chi ha avuto ha avuto/scordammoci o' passato", che naturalmente si riferisce agli stipendi che ricevono i suoi funzionari. Mentre i bravi palestinesi hanno pensato che volessero fargli dimenticare le gloriose gesta del Saladino che ottocento anni fa cacciò i crociati da quelle terre. Di più, in questa maniera gli fanno pronunciare l'arabo con accento napoletano, il che può ben sembrare un'invasione, no? Niente estremisti, niente invasori, solo un piccolo equivoco. Passerà, soprattutto se l'Unrwa capirà di dover ricambiare il regalo della pallottole con qualche bel soldino. 

Ugo Volli


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