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Gentile padre Vigna, Perciò non può dare un calcio al cerchio e uno alla botte , per il saio che indossa dovrebbe essere al di sopra delle parti. Gabriella La Marca **********************************
Spett.le Redazione, Scrivo per stigmatizzare la sua reazione al convegno in oggetto ad una domanda legittima (perché ogni domanda lo è) quanto opportuna, se rispondesse a vero l'evidente sbilanciamento del convegno in chiave antiisraeliana.Il suo sbottare circa una presunta quanto inesistente difesa degli "Ebrei" (perchè non ha usato il termine "Israeliani") da parte della stampa, con quel riferimento al Corriere della Sera, sono degne di un, fortunamente passato, clima preconcilare che ricorda l'odioso pregiudizio antiebraico che contrasta con la tolleranza, la comprensione dell'altro la verità che dovrebbero essere sempre distintivi di chi rappresenta la cristianità. Non è la prima volta, negli ultimi mesi, che qualche religioso faccia riferimento ai rapporti tra gli Ebrei e la Stampa (vedi la "sparata" del vescovo di Grosseto, poi ritirata). Evidentemente il nervosismo per certe notizie sul clero, sempre più frequenti negli ultimi mesi, hanno fatto perdere la bussola ad alcuni, che, piuttosto che seguire l'esempio di Benedetto XVI, teso alla ricerca della verità ed all'autocritica, preferiscono ricorrere alle più facili accuse di stampo antisemita, rivelatrici di un sentimento mai sopito che l'incapacità di affrontare i problemi fa riemergere peridoicamente.
C'è di che preoccupparsi per questa odiosa tendenza.
Daniele Coppin |
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