venerdi 01 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Giornale Rassegna Stampa
23.05.2010 Un paragone sbagliato produce solo polemiche
La cronaca di Alberto Giannoni

Testata: Il Giornale
Data: 23 maggio 2010
Pagina: 6
Autore: Alberto Giannoni
Titolo: «Gaffe sulla Shoah, gli ebrei di Milano si infuriano e bocciano i finiani»
Dal GIORNALE di oggi, 23/05/2010, a pag. 6, l'articolo di Alberto Giannoni con il titolo "Gaffe sulla Shoah, gli ebrei di Milano si infuriano e bocciano i finiani".
Un titolo che non rispecchia il contenuto, molto più equilibrato, nelle dichiarazioni di Davide Romano. Facciamo notare al titolista del GIORNALE che il riferimento era alle leggi razziali del 1938 e non alla Shoah.
Ecco l'articolo:



Parte con una gaffe l’operazione-radicamento territoriale di «Generazione Italia», la corrente di Gianfranco Fini. Il caso scoppia a Milano, dove una sparata sull’immigrazione, uscita dall’aria finiana, fa infuriare la comunità ebraica, innescando poi un giallo sull’organizzazione interna del gruppo, già piuttosto in affanno.
Tutto nasce con l’intervento firmato «Generazione Italia circolo di Milano», che a proposito delle politiche governative sull’immigrazione, e del permesso di soggiorno a punti in particolare, accusa: «Il nostro Paese è retrocesso a 70 anni fa, quando governanti senza scrupoli mantenevano il loro potere facendo leva su razzismo e pregiudizi». Un giudizio tanto pesante che neanche la sinistra più antagonista se lo sarebbe mai sognato. La cosa non sfugge alla comunità ebraica milanese. Passano poche ore e il portavoce del tempio Beth Shlomo, che ha sede nella galleria Vittorio Emanuele ed è erede della sinagoga di Ferramonti, fondata in un campo di internamento durante il fascismo, reagisce: «Sommessamente - dichiara Davide Romano - sottolineo come paragoni tra le cosiddette leggi razziali prodotte dal fascismo e le leggi sull’immigrazione attuali - la cui critica è legittima, sia chiaro - siano quantomeno impropri». «Paragonare il fascismo alla situazione attuale - aggiunge - non solo è eccessivo e fuorviante, ma rischia di banalizzare quella tragica esperienza». Dopo un augurio a Generazione Italia «per un’attività lunga e proficua», i dirigenti del tempio auspicano «che aiuti il Paese a ragionare, pesando le parole. Fin dall’inizio». Nessuna ostilità per i finiani, dunque, lo stesso portavoce della sinagoga due anni fa come segretario generale dell’associazione «Amici di Israele» ha conferito al presidente della Camera un premio di «amicizia».
Ma Generazione Italia deve correre ai ripari. Il coordinatore regionale, Giuseppe Valditara, tuona: il «fantomatico circolo milanese di Generazione Italia» - dice - «non ha alcuna legittimazione ufficiale». «Si tratta di qualche cialtrone o provocatore». E allude a «qualcuno che vuol mettere zizzania». Valditara ribadisce che il permesso di soggiorno a punti è «sacrosanto». Il responsabile organizzativo dell’associazione, Fabio Mastroberardino si sofferma sul giallo: i circoli di Generazione Italia - spiega - sono «in una fase di spontaneismo». Oggi in effetti «chiunque può aprire un circolo, bastano 10 amici con la tessera, ma non tutti avranno la ratifica da Roma». E infine garantisce: «Quando ci sarà una linea politica più precisa dettata dalla dirigenza tutto sarà più... controllato, diciamo così».

Per inviare la propria opinione al Giornale, cliccare sulla e-mail sottostante.

segreteria@ilgiornale.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT