Il vero popolo deicida finalmente fa autocritica? 21/05/2010
Il vero popolo deicida finalmente fa autocritica?
Antonio Paravia
Tempesta in un bicchier d'acqua a Roma. O magari un bicchiere di sangue, visto l'argomento. La giunta del primo municipio della capitale, quella competente sul centro storico incluso l'Arco di Tito e il Colosseo, si è sciolta in seguito alla "sfortunata" dichiarazione di un esponente del Pdl, tal Paravia nel dibattito sull'opportunità di appendere una croce nella sala dove si riunisce il consiglio. "Dobbiamo ricordare, ha detto il consigliere Paravia, chi ha ucciso Gesù." (http://www.lunico.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=22759&Itemid=1)
Poi, dopo la polemica, ha precisato di intendere che la colpa era "dei nostri peccati". Poveri peccatucci, un cioccolatino di troppo, una bustarella per ottenere la licenza, magari una scappatella nonostante il vincolo coniugale... tutti diminutivi, come si fa ad attribuir loro una responsabilità storica così grave? E infatti tutti hanno pensato che l'esimio consigliere si riferisse agli ebrei, chissà perché, visto che non c'entravano per nulla; e la persone perbene fra cui il presidente del Municipio Corsetti si sono indignate ed è seguita una bagarre.
Ma scusate, perché il consigliere di un municipio romano avrebbe dovuto parlare degli ebrei come uccisori di Gesù? Stiamo ai Vangeli: nel 33 la terra di Israele (che non si chiamava ancora Palestina) era occupata dai romani. Romano era il governatore che emise la sentenza, romani i legionari che la eseguirono, romana la motivazione (Gesù era condannato in quanto pretendeva di essere il Messia, che giustamente i romani traducevano "rex Iudeorum"), romana la procedura, romana la pena (la croce non compare nella legislazione ebraica, mentre in quella romana era sistematicamente applicata ai ribelli), romana la motivazione (era un periodo endemico di rivolte ebraiche contro gli occupanti e, secondo lo stile di governo dell'imperialismo romano, per mantenere l'ordine, non si poteva che ammazzare nella maniera più atroce i caporioni dei ribelli). Certo, nei Vangeli c'è scritto che Ponzio Pilato chiese il parere al popolo e agì su sollecitazione del sinedrio. Sono gesti demagogici che gli occupanti fanno talvolta per mostrarsi democratici, ma è chiaro che decidono loro. E' il loro comando che è in gioco. Comunque, anche alla luce dei Vangeli scritti in tempo di stretto dominio romano e dunque inclini a non essere troppo facilmente accusati di sovversione, è impossibile negare che gli uccisori di Gesù, nel senso concreto e materiale del termine, fossero proprio i romani. Gli ebrei al massimo avevano fatto il tifo, ma esecutori e mandanti erano romani.
Dunque il consigliere Paravia, che dobbiamo immaginare buon cattolico, si riferiva evidentemente ai suoi antenati (ammesso che nella sua genealogia non si sia infilato qualche barbaro... o magari qualche ebreo). Sono completamente solidale con lui. Io troverei molto significativo che le istituzioni comunali di Roma accettassero la colpa di essere il popolo deicida e provassero a farsi un serio esame di coscienza in merito. Se accadesse, la tempesta nel bicchier d'acqua non sarebbe stata inutile. Si capirebbe finalmente che gli ebrei in questa storia non c'entrano.
O meglio, di ebraico ci sono solo le vittime. Gesù, naturalmente, che come raccontano i Vangeli era un ebreo purosangue. E i membri del suo popolo, che per questa calunnia politically correct nei confronti dei romani hanno subito persecuzioni infinite. Una quarantina d'anni dopo aver ucciso Gesù, per esempio, gli antenati del consigliere Paravia (o dei suoi concittadini) distrussero Gerusalemme e il tempio. Mezzo secolo dopo stroncarono nel sangue un'altra rivolta capeggiata da un altro "re degli ebrei", il "figlio della stella" Bar Kochba ed espulsero gli ebrei da quella che decisero di chiamare Palestina: l'inizio di diciotto secoli di durissimo esilio. Non erano passati duecento anni che i romani, in mezzo a una delle loro numerose guerre civili, adottarono la religione dell'uomo che avevano ucciso, naturalmente iniziando di conseguenza a reprimere le altre fa cui quella ebraica. Ma immediatamente dopo questa conversione il popolo deicida dei romani smise il ruolo di capitale dell'Impero e divenne solo il centro occidentale del culto dell'uomo che essi stessi avevano crocefisso: una curiosa vendetta della storia, di cui non hanno mai preso davvero coscienza Non entro nei dettagli, ma capire che nelle parole del consigliere Paravia c'è molto del dramma storico del suo popolo e delle ambivalenze che lo caratterizzano. Grazie, consigliere, per averci ricordato chi ha davvero ucciso Gesù.