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Radio Rai 3, oggi merc. 19, h 11.45. Si parla di armi di nuova generazione impiegate da Israele a Gaza e in Libano a base di metalli altamente cancerogeni/velenosi che non lasciano tracce visibili sui feriti ma ne provocano la morte dopo pochi giorni, provocano malformazioni nei feti e contaminano il terreno. Lunga intervista a ricercatrice italiana che ha fatto ricerche sui tessuti prelevati ai feriti/morti per accertare le cause. Ne sapete niente? Cordialità Francesca Bosi Questa mattina, a Rai3 mondo il conduttore ha fatto parlare Paola Manduca, genetista all'Università di Genova, che ,a nome del suo gruppo di ricerca New Weapons Research Group, ha illustrato la ricerca su tessuti umani provenienti da Gaza, dalla quale risulta che sono state usate armi proibite, cancerogene e con effetti disastrosi su persone e ambiente, anche a lunga distanza di tempo. Tali armi sarebbero state usate anche nella guerra del Libano. Il conduttore ha ascoltato con riverente rispetto e il quadro era veramente inquietante anche per una sostenitrice di Israele come me. Quello che non si è capito è quale risultato si volesse ottenere con queste micidiali armi, dato che le due guerre sono andate come sappiamo, se non evidentemente la sadica crudeltà di avvelenare la popolazione per lunghi anni a venire. Vi siete occupati di queste accuse? Maria No, non ce ne siamo occupati e non ce ne occupiamo. Come non ci siamo occupati delle accuse che la vedova Arafat aveva lanciato contro Israele, che, secondo lei, diffondeva fra i palestinesi caramelle contenenti sostanze chimiche che producevano sterilità. Come non ci siamo occupati dell'accusa ai militari israeliani che uccidevano i palestinesi per rubare i loro organi. E via di questo passo, esattamente quello che sta facendo la Rai attraverso la rubrica Rai3 Mondo. |
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