A Worms come a Salonicco, Eurabia è solidale con i poveri terroristi disoccupati
"Finché non lascerete in pace i palestinesi, non avrete pace anche voi". Questo testo è stato trovato in otto copie dalla polizia della città di Worms, accanto alla sinagoga cui qualcuno aveva dato fuoco (http://rantburg.com/poparticle.php?D=2010-05-18&ID=296973). Giusto, no? Occhio per occhio, dente per dente. Che poi il dente sia ebraico e non israeliano sono dettagli, la differenza è significativa solo per certi "intellettuali ebraici". Gli israeliani non lasciano che Hamas li rapisca e li faccia saltare e qualcuno in Germania li vendica sugli ebrei tedeschi, tedesco o più probabilmente arabo che sia questo qualcuno (le scritte erano in un tedesco "goffo" ha detto la polizia). Queste sono le regole del gioco. Fate la pace in Medio Oriente, cioè arrendetevi ai palestinesi e "vi lasceremo in pace". Si può discutere, naturalmente, se la pace sia possibile, nei termini palestinesi senza deturpare il paesaggio con troppi cimiteri. Ma proviamo a crederci.
Vale la pena però di aggiungere un paio di dettagli. La sinagoga è una delle più antiche della Germania, a quanto pare risale al 1038. Nel 1096, all'inizio della prima crociata, "Worms fu teatro del secondo massacro perpetrato da Emich di Leiningen, il 20 maggio. Anche a Worms il vescovo della città intervenne a difesa degli ebrei, senza però successo: molti di loro furono trucidati addirittura nel palazzo vescovile." (Wikipedia) Prima di conquistare Gerusalemme, i crociati pensarono bene di distruggere i piccoli nuclei ebraici che trovarono sulla strada, in particolare le comunità della Renania. Fu un trauma terribile, perché fino ad allora gli ebrei erano stati sì discriminati e perseguitati dai tempi di Costantino, cioè da settecento anni; ma stragi del genere non ce n'erano state. Allora per i bravi feudatari tedeschi erano non cristiani, come gli arabi e i turchi che occupavano il medio oriente. Ma non li lasciarono in pace, né quelli di Worms, né quelli di Gerusalemme e gli altri che trovarono per strada.
Ancora un dettaglio: nel 1938 la sinagoga fu distrutta dai nazisti e tutto quel che restava della comunità di Worms ucciso nei campi. Anche in quel tempo a fianco dei nazisti c'era qualche arabo, come Al Husseini, il Muftì di Gerusalemme amico di Hitler e comandante delle SS. L'"occupazione" della "Palestina" non c'era ancora stata, l'"entità sionista" non esisteva. Eppure non li lasciarono in pace....
Ugo Volli
PS: Naturalmente dell'attentato di Worms i giornali non parlano: sciocchezze, al confronto dell'edificazione di un appartamento a "Gerusalemme Est". E non parlano nemmano di quel che è successo in Grecia. No, non la crisi economica, questo: "Sconosciuti hanno profanato il monumento all'Olocausto ebraico sull'isola di Rodi, distruggendone la Stella di Davide e danneggiando un lato della struttura in granito. La polizia locale, secondo quanto rende noto l'agenzia Ana, ha aperto un'inchiesta sull'atto di vandalismo, il secondo in due anni e che segue di pochi giorni quello a Salonicco dove tre persone sono state fermate perché sospettate di aver appiccato il fuoco ad una tomba e imbrattato con scritte antisemite altre sepolture e le mura del locale cimitero ebraico. Nei mesi scorsi gesti simili erano avvenuti al cimitero ebraico di Ioannina e sull'isola di Creta dove per due volte era stata bruciata parte dell'antica e unica sinagoga di Hania. David Saltiel, presidente del Consiglio centrale della comunità ebraica di Salonicco ha affermato di ritenere che l'attacco al cimitero della seconda città greca ed altre azioni simili siano state incoraggiate dalla passata decisione di un tribunale «di assolvere uno scrittore neonazista (Costas Plevris) che aveva incitato ad azioni di violenza contro gli ebrei greci» (Ansa). Che volete che sia? Solo qualche manifestazione di solidarietà per i poveri combattenti palestinesi rimasti in disoccupazione tecnica a causa degli ingiusti provvedimenti israeliani che li isolano, a Gaza, col "muro", dappertutto. "Finché non lascerete in pace i palestinesi, non avrete pace anche voi". Dopo, chissà.