Sotto falso nome Raffaella Simili
Pendragon Euro 14
Tra i perseguitati del Manifesto della razza fascista del ’38 c’era un gruppo di vittime da colpire in quanto donne, ebree e scienziate, rimovendone totalmente la memoria. Molte erano professoresse universitarie, e vennero perfino cancellate dagli elenchi ufficiali dei radiati. A ricostruire questa pagina di storia italiana è Raffaella Simili, docente di Storia della scienza all’Università di Bologna, che ha scritto “Sotto falso nome”: nel libro racconta le storie dell’entomologa Enrica Calabresi (a 27 anni segretaria della Società entomologica italiana), che si suicidò per non venire internata, della matematica Anna Segre e della pediatra Maria Zamorani, che finirono invece i loro giorni ad Auschwitz, della chimica Vanda Maestro, amica di Primo Levi, che tornò viva dal lager. E, ancora, delle biologhe Gina Castelnuovo (studiosa di genetica) e di Emma Barzilai, che si trovarono rovinate e obbligate all’esilio negli Usa. Alla clandestinità a Firenze, sotto falso nome di Rita Lupani, fu costretta anche un’altra grande scienziata italiana, Rita Levi Montalcini.
Massimiliano Panarari
Il Venerdì di Repubblica