Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Ancora un'aggressione islamica contro Lars Vilks Ma la notizia interessa poco ai nostri media
Testata: Corriere della Sera Data: 16 maggio 2010 Pagina: 13 Autore: La redazione Titolo: «la casa del disegnatore che fece le vignette anti-Maometto»
Continua la persecuzione contro Lars Vilks. Ecco una breve dal CORRIERE della SERA di oggi, 16/05/2010, a pag. 13 con il titolo "Incendiata la casa del disegnatore che fece le vignette anti-Maometto". Se non andiamo errati il CORRIERE della SERA è l'unico quotidiano che oggi abbia riportato la notizia. Un altro segnale della scarsa considerazione che i nostri mezzi di comunicazione hanno nei confronti di quanto Eurabia sta causando al nostro continente.
Lars Vilks e una delle vignette incriminate
STOCCOLMA — Solo quattro giorni fa era stato aggredito durante una conferenza all’università di Uppsala, l’altro ieri sera la sua casa a Nynashamnsvage, nella Svezia meridionale, è stata attaccata con bottiglie incendiarie. Non c’è pace per il disegnatore svedese Lars Vilks, divenuto famoso tre anni fa in tutto il mondo per una vignetta del profeta Maometto con il corpo di un cane, che aveva suscitato l’indignazione del mondo islamico. Vilks al momento dell’attacco non era in casa. L’abitazione non ha subito grossi danni. «Una parte della facciata è annerita e alcuni vetri sono rotti, le fiamme si sono spente da sole», ha precisato una portavoce. Nonostante le tante minacce ricevute e i 100.000 dollari offerti da un gruppo legato ad Al Qaeda per la sua morte, il disegnatore non ha mai lasciato la sua casa ed anche adesso cerca di ridimensionare l’allarme: «Solo un caso isolato».
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