Le omissioni preoccupano quanto la disinformazione.
L'aggressione a Lars Vilks, il vignettista svedese che aveva osato disegnare Maometto con tratti satirici, è stato aggredito nell' Università di Uppsala al grido di "Allah'u Akbar" e colpito a testate.
Abbiamo letto questa notizia, riportata con evidenza di particolari, soltanto sul CORRIERE della SERA di oggi, 13/05/2010, a pag.18, in un articolo di Luigi Offeddu, corrispondente da Bruxelles, dal titolo " Il vignettista di Maometto colpito a testate ", e su LIBERO con un articolo di Andrea Morigi.
Che la violenza islamista possa fare paura è comprensibile, ma allora chi la teme non si occupi di informazione.
é troppo comodo fare satira in democrazia e tacere, nello stesso tempo, quando la libertà di espressione viene impedita dalla marea montante del fanatismo islamico.
Sull'aggressione a Lars Vilks si leggano le Cartoline da Eurabia di Ugo Volli, quella di ieri e di oggi.

Lars Vilks
Ecco l'articolo di Luigi Offeddu dal Corriere della Sera:
BRUXELLES — Era l’aula di un’università svedese, nella tranquilla Uppsala, ma poteva essere la sala di una «madrassa», una scuola coranica in Pakistan: perché fra grida di «Allah’u Akbar», «Allah è grande», e pugni levati al cielo, là dentro è stato aggredito ieri Lars Vilks, il disegnatore satirico divenuto celebre nel 2007 per aver ritratto Maometto con un corpo di cane, e da allora destinatario di varie minacce di morte. Doveva tenere una conferenza: ma dopo pochi minuti una ventina di persone, studenti e no, hanno cercato di colpirlo; uno è riuscito a sferrargli una testata al volto, facendogli cadere gli occhiali, senza però ferirlo. L’episodio si è concluso con un arresto e con due contusi fra gli agenti di polizia che come sempre scortavano il disegnatore. «L’arte può essere soltanto crudele», era il tema della conferenza. Fin dall’inizio c’era un’atmosfera turbolenta: aula strapiena, qualche cartello e cori di protesta fuori dalla porta.
L'aggressione a Lars Vilk all'Università di Uppsala
Vilks è arrivato, fiancheggiato dai poliziotti. Ha cominciato a parlare azionando un proiettore, e mostrando delle immagini che si stagliavano sulla parete alle sue spalle: fra le prime, il disegno di un Gesù crocifisso con una pozza di urina ai suoi piedi, e poi le caricature di giovani musulmani barbuti, quasi tutti nudi. Subito dopo, uno spezzone di film, opera del regista iraniano Sooreh Hera, che mostrava una parodia di Maometto ritratto in un locale frequentato da omosessuali. È stato a questo punto che un giovane in giubbotto rosso, seduto nella prima fila, è scattato in piedi gridando, e con due balzi ha colpito Vilks prima che gli agenti lo fermassero. Anche altri presenti nell’aula si sono alzati e hanno cercato di raggiungere il podio del conferenziere, fra le grida ripetute e ritmate di «Allah’u Akbar». La polizia, non senza fatica, è riuscita infine a farli sgombrare. Vilks ha più tardi dichiarato di non essere stato ferito. E di non essere stupito di quanto accaduto. Al contrario, grazie anche a certe sue provocazioni (una volta ha ritratto un ebreo con il corpo di un maiale) ogni sua uscita in pubblico è ormai divenuta un’occasione di proteste, in Svezia e altrove. Un’organizzazione legata ad al Qaeda ha promesso 100mila dollari a chiunque riuscirà a «sgozzare come un agnello» Vilks. E nelle scorse settimane due presunti complotti contro di lui sono stati sventati in Irlanda (7 persone arrestate, 2 poi rilasciate) e negli Stati Uniti.
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