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Ugo Volli
Cartoline
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Viva gli eroi islamici che puniscono i criminali disegnatori di vignette 12/05/2010

Viva gli eroi islamici che puniscono i criminali disegnatori di vignette



Cari amici, vi ricordate il buon vecchio Bertolt Brecht, comunista puro e duro, senza alcuna compiacenza per il progresso economico e la libertà? "Che male c'è a rapinare una banca," diceva B.B., "in confronto a fondare una banca?" E io gli faccio eco: che male c'è a leggere un fumetto in confronto a disegnarlo?

Lo dimostrano quegli eroi islamici che ieri, nella nobile università di Uppsala, la più antica di Svezia, hanno picchiato il turpe Lars Vilks, disegnatore colpevole di aver schizzato alcune delle celebri, anzi famigerate, caricature del Profeta. Lui stava tranquillamente facendo lezione (e uno si chiede che autorità accademiche quelle che mettono a disposizione la cattedra a un simile criminale islamofobo e dunque nemico dell'umanità) quando un tale gli è corso incontro e l'ha colpito con una testata e altri due si sono messi a picchiarlo. Così sì che si conduce il dibattito delle idee! (http://www.corriere.it/esteri/10_maggio_12/vignettista-maometto-aggredito-elmar-burchia_ab0e716a-5d86-11df-8e28-00144f02aabe.shtml).

Da tre anni quel disegnatore è sotto scorta, ma questo non basta di fronte alla giusta ira dei sani fedeli islamici. Così del resto accade anche al suo collega danese Kurt Westergaard, che hanno cercato di ammazzare lo scorso capodanno. Sono celebrità internazionali, il mese scorso hanno scoperto un complotto per farli fuyori organizzato dalle coraggiose avanguardie militanti islamiche negli Stati Uniti.

E così Salman Rushdie, che si nasconde da 22 anni in Gran Bretagna per aver scritto "I versetti satanici", in cui compariva un personaggio che si poteva identificare con Maometto. Nei Paesi bassi Theo Van Gogh è morto ammazzato da un islamista, il suo successore Geert Wilders non solo è continuamente minacciato per il suo film "Fitna", ma anche processato dalla giustizia olandese, per non parlare dell'immigrata somala Ayaan Hirsi Ali, diventata deputata e uscita dall'Islam, che è dovuta scappare fino in America perché il suo stato le negava la sua scorta dopo i tentativi di ammazzarla. In Francia c'è un professore di liceo, Robert Redecker, che è in fuga dal 2006, non ha più casa, non ha più lavoro, per aver scritto in un articolo sul quotidiano "Le figaro" che l'Islam è una religione violenta (se non la conoscete trovate qui la sua storia: http://giannidemartino.splinder.com/archive/2006-09). C'è stata anche una minaccia di attentato alla cattedrale di Bologna, dove c'è un quadro che mette Maometto all'inferno: pura islamofobia seicentesca, da distruggere immediatamente.

Insomma, vedete che alla giusta punizione non si sfugge. Questi sì che sono diritti umani, perché l'umanità consiste nel non insultare le religioni (almeno quella nobile che vince dappertutto) e nel punire i mascalzoni che abusano della penna, della macchina da presa, della matita, del computer per profanare ciò che è sacro. Dunque, cari amici, accettate il mio consiglio: non disegnate fumetti o scrivete romanzi. Soprattutto niente satira. Se proprio ci dovete cascare, ricordatevi il vecchio proverbio un po' mafioso: scherza coi fanti e lascia stare i santi. Quelli islamici, naturalmente.

Ugo Volli


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