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Sergio Romano: il burka rivela solo oppressione 11/05/2010
------Messaggio inoltrato
Da: Segre Fast Web
Data: Tue, 11 May 2010 16:52:46 +0200
A: "lettere@corriere.it" <lettere@corriere.it>
Cc: <adriano.giudici@tin.it>
Conversazione: Per Sergio Romano
Oggetto: Per Sergio Romano

Oggetto: uso del burqa.

Lei risponde oggi al lettore Adriano Giudici con queste parole: "chi lo
indossa non è né «invisibile né irriconoscibile".
Ancora una volta lei sbaglia clamorosamente. Come spiega infatti che tanti
terroristi siano ricorsi al travestimento del burqa per scappare dal luogo
in cui si trovavano senza essere riconosciuti? Vede che il burqa rende
irriconoscibile?
Inoltre, e non è meno grave da parte sua, si dovrebbe leggere, per il buon
nome del Corriere sul quale lei scrive, una parola di commiserazione verso
quelle donne (ce ne sono, Romano, e anche tante) obbligate contro la propria
volontà ad indossare questa specie di scafandro che lei si limita a definire
"rivelatore dell'identità religiosa di chi lo porta". Quel burqa il cui
obbligo di indossarlo prevale sulla libertà di movimento "concessa" dal
marito (Novara docet), ha un significato, per la nostra civiltà, che non
deve venire taciuto.
Evidentemente dove batte il suo cuore, ambasciatore, è oramai sempre più
chiaro.
Emanuel Segre Amar


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