Shemā Israel, ricorda Israele
Ron Arad, Gilad Shalit, Tali Hatuel e le sue quattro bambine
Si, il 5 maggio Ron Arad ha compiuto 52 anni, dico ha e non avrebbe perche' ancora nessuno sa con sicurezza se sia vivo o morto.
Il Governo di Israele ha decretato la sua morte ma senza nessuna certezza, nessuna prova, solo supposizioni.
Ron fu catturato dalla banda di terroristi Amal dopo essersi paracadutato dal suo jet colpito dai libanesi sulla citta' di Sidone, arrivato a terra ferito non fu in grado di fuggire verso gli israeliani che tentavano di salvarlo. Solo dopo un anno Israele ebbe sue notizie con una lettera e una fotografia in cui lo si vedeva magrissimo e con la barba.
Poi piu' niente, scomparso nell'immensita' dell'odio islamico, milioni di miliardi di granelli di sabbia fatti di odio.
Ron in catene forse in Iran, forse ancora in Libano, nessuno puo' sapere dove sia e se sia vivo, chi lo dice venduto ad altri gruppi terroristi che hanno usato il loro metodo di sempre, far soffrire, far morire i suoi familiari di dolore, un giorno "E' vivo", il giorno dopo "E' morto" .
La tecnica tutta islamica della crudelta', del dare speranza per poi subito portare alla disperazione, alla fine ha funzionato e la mamma di Ron, dopo anni di disperazione, e' morta di crepacuore.
Israele ha fatto di tutto per riportarlo a casa, appena caduto in territorio nemico un elicottero dell'esercito volo' sul luogo per portarlo in salvo ma i terroristi arrivarono prima perche' Ron, ferito, non riusci' a raggiungere i compagni.
La moglie Tami e la figlia Iuval lo aspettano ancora, e non vogliono entrare nella nuova casa di Givat Elad che Ron aveva incominciato a costruire prima di partire come riservista aviere.
Tami e Iuval non vogliono entrare in quella casa senza di lui e la casa resta vuota e aspetta, come tutta Israele, il ritorno del suo aviere.
Iuval, troppo piccola all'epoca della cattura, non ha mai parlato col suo papa' e tutti abbiamo davanti agli occhi la foto di Ron, felice e sorridente, con la sua bambina piccolissima sulle spalle.
Hanno detto che e'morto, hanno detto che gli iraniani gli hanno tagliato i tendini delle gambe per evitare la fuga, tanti si dice e nessuna certezza per farci soffrire di piu', per farci soffrire meglio, per portare altri famigliari a morire di dolore come Batya, la Madre.
Ogni anno , nel giorno del suo compleanno, Israele manda in cielo , vicino al Libano, migliaia di palloncini bianchi con frasi d'amore per Ron sperando possa vederli, magari leggerli, sperando non sia morto con il pensiero di essere stato abbandonato da Israele e dalla sua Famiglia, nella disperazione di sapere Tami e Iuval sole senza di lui.
Nell'unica lettera che gli hanno permesso di scrivere in 24 anni, dice:
" Per favore fate il vostro meglio per portarmi fuori di qua perche' il Libano non e' un posto dove stare e io voglio rivedervi. Si sta avvicinando Yom Kippur e io vorrei pregare con voi. Speriamo che LUI possa aiutare i nostri Leader a fare le scelte giuste....."
Tanti palloncini bianchi nel cielo del Libano , da Israele, per dire "Auguri Ron....... Auguri Papa'.....Auguri...." .
Israele, Tami e Iuval ti aspetteranno sempre, insieme a Gilad!
Ron non puo' sapere che dall'altra parte di Israele, a Gaza, e' in catene un altro ragazzo rapito dai terroristi 4 anni fa e di cui abbiamo avuto solo un paio di lettere.
Ron non e' mai ritornato a casa.
Gilad DEVE tornare!
Sempre in maggio, il 2 maggio 2004, ricorre l'anniversario di Tali Hatuel e delle sue quattro bambine, Hila di 11 anni, Hadar di 9, Roni di 7 e Merav di due 2.
Non e' l'anniversario dei loro compleanni ma della loro morte per mano di un commando palestinese.
Stavano tornando a casa, Tali, incinta, guidava e le sue quattro bambine erano sedute dietro, forse cantavano, forse si raccontavano storie, forse ridevano come tutti i bambini, forse la piu' piccolina dormiva come spesso fanno i cuccioli.
Uno dei terroristi ha colpito la madre, la macchina ha sbandato e si e' fermata sul ciglio della strada. Il terrorista si e' avvicinato, ha visto le bambine che ormai, terrorizzate , sicuramente piangevano e , a una a una, le ha ammazzate a bruciapelo, con grande calma.
Un quotidiano canadese, il Calgary Herald, scrisse in quei giorni: “perché il mondo resta in silenzio di fronte all’uccisione di una donna incinta di otto mesi e delle sue quattro bambine?”http://www.focusonisrael.org/2010/05/02/tali-hatuel-terrorismo-palestinese/
Perche' il mondo e' rimasto in silenzio? Eppure cosi' e' stato. Nessuno dei tanti pacifisti che si strappavano i capelli per ogni terrorista palestinese ucciso, e' venuto in Israele per gridare il suo sdegno, per manifestare la sua pieta' a David Hatuel, rimasto solo, la famiglia distrutta dalla barbarie del nemico. David e' rimasto solo, in silenzio, come altri papa' e mamme cui i palestinesi hanno ammazzato i loro figli piccoli e grandi.
In silenzio. In silenzio come tanti bambini senza genitori ammazzati dai coraggiosi miliziani palestinesi.
Nessun Roberto Vecchioni ha scritto una canzone per loro, meglio cantare Marika la terrorista, Marika l'assassina, Marika la stragista, Marika il carnefice.
Marika, lo stesso carnefice che in Europa, pochi giorni fa, nel giorno del compleanno di Hitler, ha catturato un giovane ebreo di 25 anni, lo ha torturato, ucciso e tagliato il suo corpo in dieci pezzi.
Israele ricorda e pensa che la Shoa' sta continuando: ebrei ammazzati dai nazisti arabi e islamici, ebrei ammazzati da nazisti europei.
Ebrei ammazzati, sempre.