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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Un nuovo manifesto per condividere le ragioni di Israele 07/05/2010

LIBERO - Angelo Pezzana : " Un nuovo manifesto per condividere le ragioni di Israele "


Angelo Pezzana

Che gli ebrei, dopo quasi venti secoli di esilio, nei quali hanno vissuto da sudditi invece che da cittadini, abbiano sviluppato un senso particolarmente attento a tutto ciò che concerne la giustizia, è un fatto. Che lo dimostrino schierandosi, quando è il caso, in difesa dei diritti dei palestinesi nei territori contesi della Cisgiordania, anche quando uno dei contendenti di una parte di quei territori è lo Stato di Israele, è un altro fatto che semmai torna ad onore di chi dimostra così la propria imparzialità nel giudicare torti e ragioni. Ma quando queste ultime vengono attribuite unicamente a chi in questi sessant'anni non ha cercato altra soluzione se non la distruzione dello Stato ebraico per sostituirlo con uno arabo, allora quel senso di giustizia va chiamato con un altro nome, la cui radice va cercata in un manuale di psicoanalisi, come Freud ci ha insegnato. Solo così si arriva a capire, non a giustificare, ma a capire cosa ha spinto un discretamente folto numero di ebrei europei, in parte francesi, a firmare un appello nel quale, sulla scia della politica mediorientale di Obama, chiedono al governo israeliano di cedere a tutte le richieste che i palestinesi presentano per arrivare ad un accordo di pace con Israele. La nuova tecnica è quella dei diktat, se Israele non ubbidisce, allora vuol dire che non vuole la pace. E dato che questa musica finora l'avevano suonata gli arabi, fino ad oggi senza alcun risultato, allora ecco la nuova linea, passare lo spartito ad alcuni ebrei, e dato che in Israele è difficile trovarne visto che la realtà di quanto avviene la conoscono bene, siano di destra o di sinistra, sostengano il governo o stiano all'opposizione, ecco la diaspora venire in  soccorso, in modo particolare in Europa, dove la Pace senza condizioni, con la P maiuscola, è un prodotto molto richiesto sul mercato dei media e della politica. Ne è nato un appello, "Jcall ", che ha trovato le firme di molti intellettuali, circa tremila, anche di provenienze politiche diverse, ma tutti uniti nell'attribuire al solo Israele la responsabilità di un eventuale fallimento delle trattive che stanno per iniziare tra Netanyahu  e Abu Mazen, soto la guida di George Mitchell, l'inviato di Obama. Per fortuna all'appello di Jcall, nato anche come un forte attacco contro Elie Wiesel, che aveva esaltato il carattere ebraico di Gerusalemme in una sua lettera- manifesto uscita sui maggiori quotidiani americani, ne è seguito un altro, su iniziativa dell'On. Fiamma Nirenstein, che riunisce saggiamente non solo ebrei ma cittadini di qualunque provenienza, religiosa e politica, che hanno ben chiare le ragioni dello Stato ebraico in un momento nel quale sta lottando contro un pericoloso rinascente antisemitismo, non solo europeo ma fomentato in gran parte del mondo musulmano, aiutato dalla criminale politica iraniana che predica la scomparsa di Israele, e diffuso negli stati islamici, non solo in quelli che condividono le intenzioni del signor Ahmadinejad. Invece di operare affinchè la società palestinese accetti gli standard democratici per una pacifica convivenza con Israele, allo Stato ebraico vengono poste richieste che, se accettate, ne pregiudicherebbero la stessa sicurezza. “Con Israele, con la Ragione, è il titolo dell'appello per dare a Israele la propria solidarietà. Per leggerlo e condividerlo con la propria firma, andare sui siti http://www.fiammanirenstein.com e www.informazionecorretta.com


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