Si dice che la storia non si ripete o che, se ciò accade, si trasforma in farsa. Me lo auguro, perchè ripensando alle conseguenze nefaste di un altro appello, quello promosso da Primo Levi nel 1982 e sottoscritto da numerosi "ebrei giusti" (citazione da Ugo Volli), mi vengono i brividi. Chi può dimenticare il furore antisemita senza precedenti che esplose in quei giorni che portò all'attentato alla sinagoga di Roma e alla morte del piccolo Stefano Tachè.
Cecilia Nizza -
Gerusalemme
Siamo d'accordo. solo una precisazione. Primo Levi non fu il promotore di quell'appello (1982) nel quale si chiedeva a Israele l'immediato ritiro dal Libano, ignorando le ragioni che l'avevano provocato. Levi firmò perchè glielo chiesero i suoi amici della sinistra torinese, anche ebrei, sempre pronti a mobilitarsi per dire a Israele come deve comportarsi per ottenere il consenso a sinistra, poco conta se ne va di mezzo la sua sopravvivenza. Levi firmò, ma come ci disse lui stesso, per non dispiacere gli amici. Proprio in quell'anno uscì il suo romanzo, l'ultimo " Se non ora quando" che segnò il suo riavvicinamento a Israele, un bellissimo romanzo sionista la cui lettura consigliamo a chi non lo conoscesse ancora.
IC redazione